La sua avventura ad Andria aveva avuto il via con uno 0-4 in casa contro il Sudtirol, e nonostante il pesante risultato e una Fidelis in doppia inferiorità numerica aveva impressionato per mezzi tecnici e personalità davanti alla difesa. Quattro mesi dopo, nella partita valsa la salvezza contro la Paganese, da un suo destro dal limite dell’area era nata la deviazione di Baiocco arrivata sul sinistro vincente di Sorrentino. Nella seconda parte di stagione, Francesco Urso è stato uno dei fari biancoazzurri e i numeri sono dalla parte di questo versatile centrocampista classe 1994, che con 18 presenze e 2 reti ha inciso sulla permanenza della Fidelis tra i pro.
Arrivato ad Andria rispondendo alla chiamata di Pasquale Logiudice, che aveva lavorato con lui già a Catanzaro, Urso aveva scelto il biancoazzurro per rimettersi in gioco dopo 50 presenze in Serie B con Vicenza e Cesena e dopo essersi ritrovato senza contratto dopo l’esperienza con il Fano. Gli inizi non sono stati semplici, con le prestazioni contro Vibonese, Campobasso e Foggia non soddisfacenti e le panchine contro Virtus Francavilla e Catanzaro a dimostrarlo. La svolta è arrivata con l’era Di Leo-Di Bari in panchina: Urso ha avanzato il proprio baricentro, diventando ispiratore alle spalle del centravanti nel 4-2-3-1. In quella posizione ha segnato contro il Latina, in quel ruolo ha segnato il gol della vittoria dal dischetto il 20 marzo contro la Paganese.
Nelle successive partite contro Bari e Messina la luce di Urso era rimasta viva sulla manovra della Fidelis. Un film ripetuto contro il Monterosi, nonostante due legni che chiamano ancora vendetta a incidere sullo 0-0 finale. Nel doppio spareggio playoff contro la Paganese, 180 minuti che valevano una stagione, il numero 10 aveva fatto valere la qualità che la sua maglia implica. Nella sfida del ritorno al Degli Ulivi è stato il trascinatore di una giornata da incorniciare. E ora guarda al 9 giugno: data del suo 28esimo compleanno. Con un contratto fino al 2023 e confidando in un regalo speciale: la conferma nel progetto tecnico che verrà, in attesa della nomina del nuovo direttore sportivo e delle scelte riguardanti la panchina.