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Politica

La scissione dei 5 Stelle è solo parlamentare: 7 pugliesi con Di Maio mentre i consiglieri regionali restano con Conte

Il divorzio tra i 5 stelle non produrrà effetti nell’assetto del governo della Regione Puglia: nessuno dei consiglieri regionali aderirà alla corrente fondata da Luigi Di Maio. Neanche la dissidente Antonella Laricchia, candidata alla presidenza della Regione per i pentastellati ed entrata in contrasto con il resto del gruppo consiliare una volta che questi hanno deciso di entrare nella maggioranza del presidente Emiliano. In effetti la scissione operata dal Ministro degli Esteri Di Maio resta una operazione tutta parlamentare che non sembra toccare i territori come testimoniano anche le dichiarazioni dei fratelli Coratella, consiglieri comunali ad Andria: “Restiamo fedeli al mandato degli elettori”, ci ha raccontato Vincenzo Coratella. Stessa posizione da parte dell’ex sindaco e attualmente consigliere comunale a Canosa di Puglia Roberto Morra. Dunque è solo al fronte parlamentare, almeno per ora, che bisogna guardare per verificare gli eventuali cambi di casacca: la senatrice coratina Bruna Piarulli ci ha confermato che resterà nel movimento 5 stelle. Il senatore barlettano Ruggiero Quarto ha affidato ad un post facebook la risposta alle tante richieste di chiarire la sua posizione all’interno del partito di Grillo. Anch’egli resterà al fianco di Conte. “Tra alcuni mesi non sarò più onorevole e tornerò a lavorare” scrive il parlamentare andriese Giuseppe D’ambrosio che il movimento 5 stello lo aveva già lasciato diversi mesi fa, senza dimettersi come pure aveva promesso di fare. Non aderirà dunque alla corrente fondata da Di Maio e data l’evanescenza della sua presenza parlamentare, si può dubitare che qualcuno si sia ricordato di chiedergli da che parte sta. Tra i fuoriusciti pugliesi va inserita il sottosegretario alla Giustizia, la brindisina Anna Macina. Con lei anche i deputati Gianpaolo Cassese, Giuseppe L’Abbate, Emanuele Scagliusi, Giovanni Aresta, Marialuisa Faro oltre alla senatrice Daniela Donno, e all’eurodeputato Chiara Gemma.

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