Pescavano illegalmente datteri di mare e li nascondevano in bombole d’aria per l’immersione in modo da non farsi scoprire. Ma alla fine così non è stato. La Guardia Costiera di Trani ha rinvenuto e sequestrato 11 chili di datteri di mare e denunciato a piede libero due persone con alle spalle precedenti legati alla pesca illegale. L’ufficio locale marittimo tranese era sulle loro tracce già da tempo e ha osservato i loro movimenti cercando di capire i loro intenti. In una circostanza, durante un controllo, gli investigatori non avevano trovato alcun prodotto ittico pescato dai due soggetti nonostante la mattinata appena trascorsa in mare. E’ lì che i militari della guardia costiera si sono insospettiti e la loro intuizione si è rilevata corretta. I datteri erano stati nascosti all’interno di una coppia di bombole d’aria utili all’immersione, ed erano state modificate ad hoc per contenere circa 11 chili di prodotto ittico pescato illegalmente. Una volta sequestrati, i datteri sono stati rigettati in mare, mentre per i due è scattata la denuncia. Gli attrezzi utilizzati per la pesca illegale restano sotto sequestro. La pesca del dattero di mare – vietata in Italia dal 1998 – è molto invasiva, dal momento che per l’estrazione di piccole quantità di questo mollusco è necessario distruggere ampi tratti di fondale roccioso con l’utilizzo di martelli e pinze, compromettendo irreparabilmente l’habitat marino delle zone costiere. Per raggiungere anche i soli 5 centimetri di lunghezza impiega dai 15 ai 35 anni. Sul mercato illecito il dattero di mare può essere venduto anche 70 euro al chilo.
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