“Improvvisamente mi sono trovato davanti quel signore con il bambino in braccio. Ho cercato di frenare ma non sono riuscito ad evitare l’impatto”. Dice di avere gli incubi per il senso di colpa il 20enne Antonio Cassano, il giovane barese che lo scorso 29 luglio ha travolto e ucciso, in sella ad uno scooter, il 47enne Gaetano De Felice, mentre attraversava la strada assieme al figlio, sul lungomare di Santo Spirito.
Il ragazzo, ai domiciliari dal 5 agosto, ha risposto ieri alle domande del gip del Tribunale di Bari, Giuseppe Battista, ricostruendo quanto accaduto la sera dell’incidente. È accusato di omicidio stradale, aggravato dal fatto di essere sprovvisto di patente e di assicurazione, e del reato di lesioni.
L’indagato ha riferito al giudice di aver iniziato a frequentare la scuola guida ma che le lezioni sarebbero riprese solo nel mese di settembre. Nonostante questo, aveva deciso di fare ugualmente un giro con il suo nuovo scooter, in compagnia di un’amica coetanea.
Dopo aver accelerato sul rettilineo del lungomare, subito dopo una curva – ha raccontato il 20enne – avrebbe visto sbucare tra le auto in sosta l’uomo con il bambino in braccio.
A nulla sarebbero serviti i tentativi di frenare, con il mezzo che ha travolto in pieno il 47enne, uccidendolo, e ferendo anche il piccolo dell’età di 7 anni.
Padre e figlio tornavano a casa, dopo una serata trascorsa in una pizzeria della zona. Stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali.