Una forte correlazione fra il metabolismo del colesterolo e la funzione dei macrofagi, le cellule “spazzino” che eliminano e distruggono le cellule tumorali. Questo è quanto dimostrato da un lavoro condotto dal team del laboratorio di ricerca di diagnostica ematologica e caratterizzazione cellulare dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, pubblicato dalla rivista internazionale Hematological Oncology. La ricerca è stata condotta sul linfoma diffuso a grandi cellule, una forma aggressiva di tumore del sangue, oggi non ancora guaribile per 40 pazienti su 100.
Secondo lo studio, che porta la firma di Maria Carmela Vegliante con la coordinazione di Sabino Ciavarella, responsabile del laboratorio barese che opera all’interno dell’unità di Ematologia dell’Istituto oncologico diretta da Attilio Guarini, il colesterolo inciderebbe sull’azione infiammatoria e antitumorale dei macrofagi, determinando l’azione di un farmaco e il successo o meno di una terapia. Ogni paziente, infatti, risponde diversamente alle cure, anche in funzione di quanto e come le cellule spazzino modulano la propria attività in funzione del colesterolo.
Da qui in avanti la ricerca si concentrerà sul tipo di risposta ai farmaci, con l’obiettivo di identificare terapie più personalizzate. Il paziente non dovrà sottoporsi a esami o indagini invasive. I medici potranno studiare il comportamento dei macrofagi già durante la biopsia, grazie a una nuova tecnologia, chiamata Nanostring, che riesce a misurare i parametri biologici legati alla funzione dei macrofagi e che è già in uso nell’oncologico barese.