CalcioSport

Bari, meglio tardi che Maita: a 28 anni il centrocampista sta dimostrando di valere la B

Meglio tardi che Maita. Già, perché dopo il primo mese e mezzo di campionato in Serie B la domanda che regna tra gli addetti ai lavori quando si parla del numero 4 del Bari, che all’anagrafe di nome fa Mattia e nel suo curriculum calcistico ha oltre 300 presenze tra i professionisti e sulla carta d’identità recita 29 luglio 1994 alla voce “data di nascita” è questa. Quella in corso è la sua prima stagione nella seconda serie del calcio italiano e il centrocampista messinese sta rubando l’occhio per costanza di rendimento, quantità e qualità. Guardare i due assist serviti a Folorunsho a Perugia e Cheddira contro il Cagliari per avere prove sul campo. Allora perché Maita è arrivato solo a 28 anni in B? Il suo procuratore, Maurizio De Rosa, risponde con un pizzico di ironia.

L’importanza del centrocampista arrivato in Puglia dal Catanzaro (dove era stato pilastro e capitano) tre stagioni fa passa da un numero: 7273. Tanti sono i minuti giocati da gennaio del 2020 ad oggi con la maglia del Bari. Per un fatturato di 4 gol, e 11 assist. Che sia da mezzala o da play nel 4-3-1-2 di Mignani, cambia poco. Il centrocampista siciliano è uno dei must have dell’allenatore che siede sulla panchina del Bari da giugno del 2021: in 47 partite ufficiali giocate dal Bari di Mignani, Coppa Italia inclusa, Maita è stato titolare 44 volte. Gli unici forfait sono arrivati per infortunio o per squalifica. Mignani lo ha tenuto in campo dall’inizio alla fine in 38 occasioni, sostituendolo nel finale – a risultato acquisito – altre quattro volte e rinunciando a lui a gara in corso in due occasioni per infortunio, l’anno scorso contro il Catanzaro e quest’anno contro la Spal.
Mattia ha ricambiato con una leadership cresciuta di giornata in giornata, senza pagare minimamente dazio al salto di categoria. E diventando il centro del Bari. O il Bari-centro, se preferite. Un’altra storia rispetto al Maita opaco della prima parte del 2021: condizionato dal Covid che l’aveva colpito poco prima di Natale, nemmeno ridestato dal rinnovo di contratto fino al 2024 che la società gli aveva fatto sottoscrivere a marzo. Sin dal suo arrivo a Bari, Mignani ne ha fatto un elemento chiave: “Non sa nemmeno lui quanto potenziale ancora inespresso ha – ribadisce spesso e volentieri del suo numero 4 l’allenatore – può ancora crescere tanto”. dove può crescere ancora? Soprattutto nella conclusione, nelle sue corde ha molti più gol di quelli che fa“. E il primo in B deve ancora arrivare. Gli avversari sono avvisati.

Vedi anche

Back to top button