C’è sempre una prima volta, anche quando non lo vorresti. Mai con Michele Mignani in panchina il Bari aveva perso due partite di fila: è successo in occasione della cinquantesima e cinquantunesima volta dell’allenatore genovese alla guida dei biancorossi. 0-2 in casa contro l’Ascoli, ko per 1-0 al Tardini di Parma e addio alla Coppa Italia. Tre schiaffi in 100 ore, che hanno annullato l’imbattibilità stagionale di Vicari e compagni e dimostrato che in questa lunga stagione si può vincere e perdere contro tutti. In Emilia Mignani ha fatto ampio ricorso al turnover, cambiando 8/11 rispetto alla squadra schierata quattro giorni prima in campionato. Un fattore che secondo l’allenatore non ha inciso sul risultato.
A Parma si è comunque visto un Bari inedito. Tenendo conto dei giocatori scesi in campo almeno 10 volte in stagione, infatti, nell’11 di partenza c’erano solo Ricci in difesa e Maita a centrocampo. Caprile ha ceduto il posto a Frattali, Cheddira ha provato a dare la scossa nell’ultima mezz’ora. Di Cesare, squalificato, e Maiello, infortunato, sono rimasti a casa come Pucino, Folorunsho e Antenucci. Assenze motivate così da Mignani.
La settimana piena del Bari si chiuderà con un’altra complicata trasferta: sabato alle 14 sarà sfida al Frosinone dell’ex Fabio Grosso. I gialloblù laziali sono secondi alla pari con i biancorossi, Reggina e Genoa a quota 18 punti. Allo Stirpe ci saranno più di 1000 tifosi pugliesi. Suoneranno la carica verso la ripartenza, quella chiesta dopo Parma anche da Ruben Botta, tornato titolare a un mese dall’ultima volta.