Il Tribunale di Bari ha condannato alla pena di 9 anni di reclusione il 66enne oncologo barese Giuseppe Rizzi, ex dirigente medico dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, accusato del reato di concussione per aver raggirato 16 suoi pazienti, malati terminali.
Il medico, che venne licenziato per motivi disciplinari dall’ospedale oncologico, secondo l’ipotesi dell’accusa si sarebbe fatto pagare fino a 7mila euro per ciascuna iniezione di un farmaco che – sosteneva il professionista – era considerato “miracoloso”.
In questo modo avrebbe creato false speranze di guarigione nei malati, costringendoli a pagare centinaia di migliaia di euro (oltre 2 milioni e mezzo in 10 anni) per prestazioni sanitarie alle quali i pazienti avevano diritto gratuitamente.