Una formalità? Non per Fabio Moscelli. Il direttore sportivo del Manfredonia non si fida del risultato dell’andata: 3-1 in trasferta contro il Polimnia. La semifinale di ritorno di Coppa Italia Dilettanti va affrontata con la massima concentrazione.
Il secondo round, quello decisivo, mette in palio l’accesso alla finale, dove è già qualificato il Manduria di Giuseppe Branà ed Antonio Pignataro. La semifinale di ritorno si giocherà domani pomeriggio, con fischio d’inizio previsto alle ore 14.30, sul neutro di San Ferdinando. Non è ancora a disposizione, si sa, il “Miramare”. E nelle ultime esibizioni ufficiali casalinghe, il Manfredonia ha preferito San Ferdinando a Monte Sant’Angelo. Il motivo lo spiega Moscelli.
Il Manfredonia vuole andare in serie D e ha più opzioni per riuscirci. In Coppa è ad un passo dalla finale regionale. In campionato è transitato al giro di boa in vetta al girone A di Eccellenza con tre punti in più rispetto a Corato e Bisceglie. E poi sul mercato, dopo gli innesti di Giuseppe Lopez ed Ezequiel Zaldua, ha perfezionato l’ingaggio, sempre per il reparto avanzato, di Yannick Makota, transalpino, classe ’92, che in Puglia ha giocato due stagioni fa a Bisceglie in serie C. Messaggi chiari di una dirigenza, quella guidata dal presidente Giuseppe Di Benedetto, che vuole riportare i sipontini nel calcio che conta.