Possono finalmente partire i lavori di ripristino dei fondali del porto di Barletta, bloccati da un anno a causa di un contenzioso giudiziario. Un’impresa partecipante alla gara per l’aggiudicazione dell’appalto aveva presentato ricorso contro l’assegnazione dei lavori in favore della ATI composta dalla Nuova Oceanus Orca di Trani e dalla Lavori Marittimi Ancona. Lunedì scorso il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar che in prima istanza aveva dato ragione al ricorrente, sbloccando definitivamente l’iter per l’avvio dei lavori. Nei prossimi giorni l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e l’impresa aggiudicataria sottoscriveranno il contratto per la cantierizzazione delle opere. I lavori – sottolinea il presidente dell’Ente portuale, Ugo Patroni Griffi – consentiranno di migliorare la sicurezza nella navigazione e l’operatività del bacino portuale, moltiplicando significativamente le attività commerciali. Attualmente, infatti, in porto non possono accedere navi di ultima generazione che hanno pescaggi rilevanti. Una volta completata l’opera, invece, lo scalo sarà dotato di un nuovo ed importante appeal commerciale che avrà ricadute economiche notevoli per l’economia di tutto il territorio. Soddisfatto anche il sindaco Cannito per la conclusione dell’iter giudiziario che bloccava le opere. “Si tratta – spiega il primo cittadino – di interventi strategici per il futuro della nostra massima infrastruttura e che apriranno nuovi orizzonti per il nostro porto”. A commentare lo sblocco dei lavori anche il consigliere regionale Filippo Caracciolo. “Il porto di Barletta – sottolinea l’esponente PD – sarà in grado di ospitare imbarcazioni fino a 10000 tonnellate diventando infrastruttura vitale per l’economia cittadina, provinciale e dell’intera Puglia”.
L’appalto consiste nella realizzazione di lavori di manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto. Si tratta di un dragaggio manutentivo, sino al raggiungimento della quota preesistente di 8.00 metri rispetto al livello del mare, in modo da consentire l’accesso sicuro in porto anche a navi con stazza di 10.000 tonnellate. Lo specchio acqueo interessato dall’intervento ha una superficie di circa 9 ettari, in cui è previsto il dragaggio di un volume di solo sedimento di circa 84.000 metri cubi. Il quadro economico dell’intervento è di 6 milioni di euro. 90 giorni serviranno per la bonifica bellica preventiva, 240 per l’escavo vero e proprio. Durante la stagione estiva, le operazioni saranno sospese in ottemperanza alle norme di tutela ambientale.