Cronaca

Bambino e adulto scomparsi sugli scogli di Polignano: tracciato un identikit ma resta il mistero

Adesso c’è un identikit delle due persone, un uomo ed un bambino, svanite nel nulla, una settimana fa, a Polignano a Mare. Grazie ad alcune testimonianze raccolte nel corso delle indagini, i Carabinieri sono riusciti a tracciare un profilo dettagliato degli scomparsi: un adulto tra i 35 ed i 38 anni ed un bambino tra i 7 e i 10 anni, con una neoformazione cutanea sul volto. Non è ancora chiaro se si tratti di padre e figlio. Si ipotizza inoltre che entrambi siano di nazionalità polacca.

Le ricerche sono scattate nella tarda mattinata di venerdì 24 febbraio, a seguito della segnalazione da parte di un operatore turistico della zona, che ha raccontato alle Autorità di aver notato inizialmente i due sulla terrazza di una scogliera a strapiombo sul mare, all’altezza di largo Ardito, sul lungomare Cristoforo Colombo.

Su un muretto della terrazza, sono stati trovati anche alcuni indumenti appartenenti verosimilmente ai due: un giubbino e delle scarpe da bambino, ed un paio di calzature sportive da adulto.

Nonostante l’assenza di denunce di scomparsa, sono scattate comunque le ricerche, andate avanti per circa 48 ore. Le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza hanno perlustrato a lungo l’intero tratto di mare, mentre i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno scandagliato fondali, grotte e cavità carsiche.

I Carabinieri hanno invece condotto i controlli via terra, con il supporto di due elicotteri che hanno sorvolato l’intera area. Dopo due giorni di lavoro, senza alcun esito, le ricerche sono state sospese all’inizio di questa settimana, facendosi sempre più concreta l’ipotesi di un falso allarme.

Ma le speranze di ritrovare i due non si sono esaurite. I militari adesso hanno diramato un loro preciso identikit, con informazioni più dettagliate anche sull’abbigliamento. Gli uomini dell’Arma hanno anche lanciato un appello a chiunque possa fornire elementi utili alle indagini, chiedendo di rivolgersi immediatamente alle Forze dell’Ordine.

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