Benvenuta sosta per le nazionali! Al Bari di Michele Mignani, uscito malconcio dalla sfida del Liberati contro la Ternana, un po’ di ossigeno è proprio quello che serviva. Per ricaricare le batterie, nella speranza che possa spezzarsi il ritmo delle avversarie, e per riordinare le idee che, in questo ultimo mese, sono apparse piuttosto confuse. Un mese in cui, nel corso delle 6 giornate che si sono susseguite, i biancorossi hanno realizzato appena 5 gol, facendo peggio di chiunque tra le prime 10 in classifica al pari di Reggina e Parma. Un dato che, da solo, ben racconta di quanto quella che era la squadra che segnava più di tutte nel torneo abbia subito una preoccupante involuzione soprattutto dal punto di vista della produzione offensiva. Del Bari che segnava gol a grappoli, trascinato da un Cheddira in versione Mbappè, si sono ultimamente perse le tracce. L’italo-marocchino, che su azione non segna dal 12 febbraio in occasione della sfida al Cosenza, ha perso lo smalto iniziale, e Mignani, fin qui, non è riuscito a trovare le giuste alternative. Se non quella di proporre un calcio meno smaliziato, badando prima di tutto a non prenderle. Una strada che ha pure prodotto punti, e nemmeno pochi, ma che, tuttavia, ha portato a conquistare, senza trovare la via della rete, appena un pari tra il match casalingo contro il Frosinone e l’ultima uscita di Terni. Sembra pesare, come un macigno, l’assenza di un calciatore fondamentale come Folorunsho, che al Bari manca tantissimo e che lo staff medico spera, magari, di poter recuperare proprio approfittando della sosta che, allo stesso tempo, potrà essere sfruttata per mettere benzina nelle gambe di una squadra apparsa forse un po’ giù anche dal punto di vista atletico. Perso, forse definitivamente, il treno per la A diretta con il Genoa che è volato a +6, il Bari deve assolutamente darsi una scossa in vista dei playoff. Provare a riagganciare il terzo posto, ora occupato dal Sudtirol, è l’obiettivo primario, per arrivare agli spareggi promozione da favoriti, almeno sulla carta. Anche perché, dietro ai galletti, di squadre potenzialmente pericolosissime ce ne sono a iosa, e poterle affrontare nelle gare a eliminazione diretta con il vantaggio del doppio risultato a disposizione sarebbe grasso che cola. Ma, intanto, è vitale che il Bari si ricompatti. E da qui al primo aprile, data della sfida al Benevento, la parola d’ordine sarà solo una: ritrovarsi.
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