Sarebbe dovuto sorgere qui, in località Ariscianne, poco distante dalla costa barlettana, un centro di intrattenimento estivo, con parcheggio e piscina esterna, per la realizzazione di eventi di pubblico spettacolo. L’istanza presentata al Comune dalla società Suara Beach srl prevedeva la trasformazione di quasi 5 ettari di suolo agricolo di proprietà privata secondo un articolo del Testo Unico dell’Edilizia che consente l’utilizzazione temporanea di edifici ed aree per usi diversi da quelli contemplati dal vigente strumento urbanistico, purché finalizzata alla realizzazione di iniziative di rilevante interesse pubblico. Ieri sera la giunta comunale riunita dal sindaco Cannito ha rigettato l’istanza del privato non ravvedendo, nella proposta di convenzione presentata, alcuna delle prescrizioni dettate dalla normativa urbanistica nazionale. Secondo l’amministrazione non sono previsti, come richiesto dalla legge, processi di rigenerazione urbana, di riqualificazione di aree degradate, di recupero e valorizzazione di immobili e spazi urbani dismessi, e non si configurano, nella richiesta di uso temporaneo, neanche elementi tesi a favorire lo sviluppo di rilevanti iniziative sociali, culturali o di recupero ambientale. Si tratterebbe, in sostanza, di un’iniziativa economica di carattere esclusivamente privatistico. Nel frattempo il dirigente all’Urbanistica ha anche bloccato i lavori di miglioramento fondiario dei suoli agricoli iniziati due mesi fa per alcune difformità rispetto alla Cila presentata al Comune. Sulla legittimità dei lavori si erano espressi, con una nota indirizzata all’amministrazione, il circolo di Legambiente, Sigea Puglia, Italia Nostra, Fra Storia e Natura, Wolakota e Libera contro le Mafie, sollevando perplessità sul rispetto effettivo dei vincoli urbanistici e paesaggistici esistenti su un’area, quella di Ariscianne, che vanta anche importanti presenze archeologiche. La Suara Beach srl aveva annunciato per il mese di giugno l’apertura di un grande centro estivo ricco di servizi per la clientela. Un progetto, che per superare il vaglio del Comune, dovrà essere rivisto prevedendo iniziative che abbiano anche un rilevante interesse pubblico