E’ l’obiettivo di un territorio vasto come quello dell’entroterra a nord di Bari ed integrato nella sesta provincia pugliese. Il nuovo ospedale della BAT che dovrebbe sorgere nel territorio di Andria dovrà essere realizzato nel più breve tempo possibile. Partito formalmente ieri il viaggio anche del Comitato pro Nuovo Ospedale della BAT, una riunione molto partecipata in cui tra i tanti partecipanti e promotori c’è anche una voce autorevole come quella del Prof. Lorenzo Bonomo già Direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche dell’Università Cattolica di Roma e Presidente della European Society of Radiology, massima espressione della Radiologia europea, nella sua pluridecennale attività medico-scientifica condotta con dedizione, professionalità ed umanità. E’ lui a rilanciare i temi che accompagnano la nascita di questo fondamentale presidio nel territorio della BAT.
Nell’affollata riunione, come detto, promotori e semplici cittadini tra i partecipanti con consiglieri regionali, ex consiglieri regionali, ex deputati e rappresentanti attuali delle istituzioni di centro destra e centro sinistra sino a tanti lavoratori dell’attuale “Bonomo”. Non a caso l’impegno del Prof. Lorenzo Bonomo, nipote del gen. omonimo a cui è dedicato l’ospedale civile andriese. Durante l’incontro si è però entrati anche nel merito della vicenda. La nuova struttura da 400 posti che dovrebbe sorgere in contrada Macchie di Rose, è in uno stadio avanzato della procedura che, tuttavia, sembra essersi arenata negli ultimi due anni. Si attende entro fine giugno, a detta della Regione, una nuova valutazione complessiva dell’opera. Pesa il progetto redatto che prevede anche strutture architettoniche molto dispendiose a livello economico. Su quello, probabilmente, si dovrà ancora intervenire per abbassare il monte totale economico, che già oggi sfiora i 300 milioni di euro, e consentire di procedere all’individuazione della nuova fonte di finanziamento a completamento dei 138 milioni già stanziati per la causa. Una cosa è certa ed è emersa durante l’incontro: al nuovo Policlinico della BAT non si potrà derogare tra le strutture sanitarie nascenti e bisognerà costruirlo con tutte le specialistiche necessarie per dotare il territorio di quello che attualmente manca. Particolare attenzione è stata posta anche ai padiglioni che dovranno essere dedicati all’università, altro tema su cui nessuno vuole derogare e per cui la regione, invece, sembra voler intervenire. I promotori hanno rimandato ad un successivo appuntamento nelle prossime settimane.