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Bari, la nuova stagione parte nel silenzio: Polito, Mignani e i contratti

Un silenzio che fa rumore: è quello del Bari che entra ufficialmente nella stagione sportiva 2023/24. Le scorie della finale playoff con vista sulla Serie A persa al San Nicola in pieno recupero lo scorso 11 giugno contro il Cagliari sono in fase di assorbimento ma nei 20 giorni trascorsi tra la fine ufficiale della scorsa annata, interminabile sul calendario ed estenuante per mole di energie psico-fisiche spese, e lo start della successiva l’elemento più presente è quello anche meno tangibile: l’assenza. Di dichiarazioni ufficiali, fatta eccezione per la lettera di intenti affidata ai social dal presidente Luigi De Laurentiis. E di comunicazioni, sia quelle riguardanti i giocatori a fine contratto, che da ieri non sono più ufficialmente tesserati biancorossi, sia quelle concernenti gli eventuali acquisti.

Su questo silenzio, unito ad altri elementi – non tutti i componenti dello staff hanno ancora ricevuto una convocazione ufficiale per il ritiro di Roccaraso, al via il 14 luglio, alcuni procuratori in parola con Ciro Polito per i loro assistiti attendono una telefonata dal direttore sportivo – è logico anche avanzare delle ipotesi. Riguardanti soprattutto l’allenatore: è rumor consolidato quello che vorrebbe il ds aver chiesto un prolungamento del contratto per Michele Mignani, legato al Bari per un altro anno. Vien da pensare però che nel meeting romano dello scorso lunedì Polito abbia anche chiesto di consolidare ulteriormente il suo di legame con il Bari, oggi in scadenza a giugno del 2025 con uno degli ingaggi più elevati della categoria: non è affatto da escludere che il ds abbia messo sul tavolo il lavoro fatto in questi due anni sia in termini di risultati che di valorizzazione dei giocatori scelti – Dorval, Caprile, Cheddira e Morachioli gli esempi più luminosi – chiedendo che i risultati del suo operato venissero riconosciuti anche in termini economici. Supposizioni che sin qui non trovano smentite ma incrociano una corteccia di silenzio. Una filosofia che aveva già accompagnato la nascita dei vari Bari visti sotto la guida della famiglia De Laurentiis da cinque anni a questa parte ma che in un momento in cui la piazza ha visto subentrare all’entusiasmo per una stagione vissuta ben oltre le attese la delusione per un sogno mancato a 120 secondi dal traguardo avrebbe meritato quantomeno una revisione. Un’altra settimana intanto è trascorsa e vien da pensare che sia stata l’ultima senza comunicazioni ufficiali.

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