Lo stop al reddito di cittadinanza attraverso un sms inviato dall’Inps con cui si informa della sospensione del sussidio a partire dal primo agosto continua a preoccupare la comunità dei sindaci dei Comuni pugliesi per l’aggravarsi delle condizioni povertà che stanno interessando una fascia sempre più larga dei cittadini, con gravi conseguenze che già si registrano sul sistema territoriale dei servizi sociali locali, già in affanno. Ecco perché Anci Puglia ha chiesto, attraverso l’invio di un documento, un intervento della Regione per contrastare quella che è una vera e propria emergenza. Nel 2022 nel territorio pugliese oltre 140.000 nuclei famigliari hanno avuto accesso al Reddito di Cittadinanza, coinvolgendo ben 330.595 cittadini (INPS, Osservatorio Statistico). Secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio nel passaggio alla nuova misura di contrasto alla povertà approvata dal Parlamento, l’Assegno di Inclusione, il 40% circa dei nuclei famigliari beneficiari del Reddito di Cittadinanza e il 33% degli individui coinvolti, a partire dalle prossime settimane, saranno esclusi dalla nuova misura e solo parzialmente transitati verso il sistema di Supporto per la formazione e il lavoro, i cui contenuti e caratteristiche, afferma Fiorenza Pascazio, ancora oggi appaiono non ben delineati. Ciò che si lamenta è un mancato coinvolgimento anche su un altro aspetto che riguarda il Paese e il mezzogiorno: i fondi del PNRR.