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Tante richieste per i gioiellini ma il Cerignola fa muro: perché il mercato è anche “non vendere”

Non vendere equivale a comprare: è un concetto che sta prendendo piede in casa Cerignola in vista dell’esordio ufficiale nel campionato di Serie C 2023/24, fissato per gli ofantini nella serata di sabato 2 settembre, quando al Monterisi arriverà il Messina. Il rush finale del calciomercato condotto dal direttore sportivo Elio Di Toro sarà nel segno di un mantra: “Stare attenti all’occasione giusta”. Vale per le operazioni in entrata, vale anche per le eventuali cessioni. Da settimane sono tanti i club che stanno alternando sondaggi e offerte per i gioiellini di un organico che nella scorsa annata ha saputo raggiungere la fase nazionale dei playoff sotto la guida di Michele Pazienza e che è passato poi tra le mani di Ivan Tisci.


Inevitabile che in cima alle telefonate ricevute dall’area mercato del Cerignola ci sia Ismail Achik. Impiegato nella scorsa annata sia da esterno a tutta fascia nel 3-5-2 che da mezzala o seconda punta, è stato tra le stelle più luminose della galassia Audace: otto gol in campionato e due nei playoff, uniti a sette assist in 41 presenze complessive, hanno dimostrato come il suo apporto sia determinante. Non è un caso il fatto che diverse realtà di B – Cittadella e Ternana prima, più recentemente il Brescia- hanno chiesto già informazioni sul conto del 23enne marocchino cresciuto a Cutro. Non è incedibile ma senza la giusta offerta il Cerignola lo tratterrà volentieri in rosa. Un concetto valso nelle scorse settimane per Giancarlo Malcore, 15 centri l’anno scorso: cercato dal Lecco, il capocannoniere gialloblù non si muove al momento dal Monterisi.


Ha diversi estimatori anche MattiaTascone: mezzala di qualità e quantità, in campo per quasi 3000 minuti in una stagione fatta di 40 partite giocate, 4 reti e 6 assist, per lui il Cerignola ha rifiutato un’offerta per il cartellino da parte della Triestina. Il prezzo è stato fissato in circa 150mila euro. Senza quella contropartita economica, il 23enne napoletano che si ispira ad Arturo Vidal non si muoverà. La Serie C e l’Ancona avevano invece inserito in wishlist il nome di Galo Capomaggio: 26 anni, argentino dalle origini italiane, si è consacrato nel team dell’Audace dopo essersi fatto notare mentre giocava nel Fasano, in serie D. Fisico ben strutturato, capace di giocare sia da play che da centrale di difesa in una linea a 3, con 3144 minuti è stato il terzo giocatore di movimento più impiegato nella scorsa annata dopo Ligi e Russo. I tre gol realizzati, uno dei quali pesantissimo contro il Pescara, ne attestano anche la pericolosità nella metà campo avversaria. Per lui è pronta un’ulteriore estensione di un contratto oggi in scadenza nel 2025. Nessun incedibile ma nessuno che viene accompagnato alla porta: è la linea guida dell’Audace Cerignola che sin qui ha trattenuto tutti i gioiellini e che sa bene quanto la continuità possa portarti in alto.

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