Comunicavano anche attraverso telefonini introdotti illecitamente in carcere e per mantenere l’egemonia sul territorio non esitavano a spaventare la concorrenza incendiando auto. Sgominata una fiorente attività di spaccio tra Bisceglie e Trani grazie ad una operazione dei carabinieri del comando provinciale della BAT ed in particolare grazie all’attività di indagine dei militari della tenenza di Bisceglie. 16 le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Trani su richiesta della Procura della Repubblica di Trani e quella dei minorenni di Bari. 5 in carcere mentre 10 ai domiciliari ed uno collocato in una comunità perché all’epoca dei fatti minorenne, tutti ritenuti a vario titolo di cessione, distribuzione e commercializzazione di stupefacenti in concorso tra di loro. Diverse le donne finite in manette così come diversi i sodali del clan “Capriati” di Bari finiti agli arresti.
Le indagini sono partite ad inizio anno dall’arresto in flagranza di reato di mamma e figlio a Bisceglie in possesso di cocaina ed hashish per poco più di 300 grammi ma anche di materiale per confezionare la sostanza stupefacente, denaro contante e numerosi ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale. I militari della tenenza biscegliese, tuttavia, hanno avviato le indagini intuendo la possibilità che ci fosse una vera e propria organizzazione alle spalle di quel ritrovamento. Ed ecco perché la scelta di chiamare l’operazione “Restart”, così come spiegato questa mattina in conferenza stampa. Una importante capacità di riorganizzarsi da parte del gruppo criminale nonostante i primi arresti effettuati dai carabinieri. Le indagini, molto rapide e concluse nel primo semestre di quest’anno, sono state favorite anche dalla spregiudicatezza del gruppo criminale che utilizzava telefoni cellulari dedicati per raccogliere le richieste degli assuntori utilizzando spesso un linguaggio criptico. Le cessioni di droga avvenivano in particolare nel centro città di Bisceglie e Trani. Scoperta anche l’introduzione in carcere di telefoni cellulari con i quali il gruppo proseguiva la sua attività molto intensa all’esterno ma anche all’interno visto il ritrovamento di droga nella disponibilità di detenuti nel carcere di Trani. I militari hanno anche documentato come a dicembre dello scorso anno fosse stato commissionato l’incendio di una autovettura, poi bruciata, di proprietà di un soggetto con il quale erano sorti dei dissidi riconducibili sempre all’attività di spaccio.
L’approvvigionamento della sostanza stupefacente avveniva attraverso la stretta collaborazione con il clan “Capriati” di Bari particolarmente attivo anche nelle città a nord di Bari. Numerose sia le cessioni di droga che gli interventi in flagranza documentati in poco più di sei mesi di attività d’indagine. Importante il dispiegamento di forze questa mattina all’alba con circa 100 carabinieri del comando provinciale impegnati per l’arresto dei 16 soggetti tra la BAT ed il Barese.