Arriva la prima risposta dello Stato dopo l’ennesimo atto criminale che ha scosso la città di Foggia: l’omicidio di Francesca Marasco, la 72enne uccisa a coltellate all’interno della sua tabaccheria, lunedì scorso. Venerdì 8 settembre la Commissione parlamentare antimafia sarà nel capoluogo dauno, per incontrare Forze dell’Ordine ed istituzioni del territorio e discutere della questione sicurezza. Ad annunciarlo è il vicepresidente della Commissione antimafia, l’onorevole Mauro D’Attis, in una nota seguita al brutale assassino della tabaccaia. “Foggia non è sola e c’è uno Stato che lotta incessantemente per liberarla” – è riportato nel comunicato del deputato di Forza Italia. Tra i temi da affrontare urgentemente, il potenziamento degli organici delle Forze dell’Ordine – sottolinea D’Attis – anche se, accanto agli interventi di controllo e repressione, bisogna avviare un confronto su programmi di integrazione sociale e culturale.
Intanto proseguono incessantemente le indagini dei Carabinieri per dare un nome all’assassino della commerciante. Al vaglio degli investigatori, i filmati degli impianti di videosorveglianza delle attività presenti nei pressi della tabaccheria, in via Marchese De Rosa. Ore di registrazioni controllate minuziosamente dai militari, nella speranza che possano fornire elementi utili all’identificazione del killer, che potrebbe essere stato immortalato da una telecamera al momento della fuga, durante la quale si è anche sbarazzato dell’arma del delitto.
Quanto al movente, è sempre più concreta l’ipotesi della rapina finita in tragedia. L’assassino potrebbe aver chiesto alla tabaccaia di consegnare il denaro contenuto nel registratore di casa, poche decine di euro, e al rifiuto della vittima, l’avrebbe accoltellata a morte. Sarebbero quattro i fendenti che hanno raggiunto l’anziana, ma anche questo aspetto sarà accertato solo con i risultati dell’autopsia. Tuttavia, quella della rapina, non è l’unica pista battuta dagli inquirenti, che nelle ultime ore stanno svolgendo ulteriori accertamenti, sui quali vige però il massimo riserbo.