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Attualità

Accesso diretto a Montegrosso, l’appello di Pietro Zito: «Aiutateci a non chiudere borgata e comunità»

L’appello è quello di Pietro Zito noto chef che ormai da 30 anni ha il suo locale, tra i più rinomati d’Italia e già Stella Michelin, nella borgata di Montegrosso dove ha costruito un vero e proprio laboratorio di enogastronomia. L’eventuale chiusura dello svincolo diretto per la frazione di Andria segnerebbe un problema enorme non solo per lui ma anche per i tanti imprenditori che hanno investito in quel luogo e che da anni lavorano tra buon cibo ed agricoltura di qualità. Pietro Zito assieme ad altri imprenditori era presente ieri mattina alla protesta pacifica che si è materializzata quando alcuni operai della ditta che sta eseguendo i lavori sulla strada provinciale 2 tra Andria e Canosa, hanno iniziato le operazioni di rimozione della rotonda provvisoria che al momento consente l’accesso. Un’azione nata dall’ordinanza della Provincia di Barletta Andria Trani che ha chiesto di procedere alla ditta per non incorrere in problemi di natura contabile ed autorizzativa in vista della conclusione definitiva delle opere e della rendicontazione.

Una storia che affonda le sue radici ormai in molti anni fa ed in particolare nella natura del finanziamento intercettato per il raddoppio dell’arteria stradale nel tratto tra Andria e Montegrosso. Un finanziamento statale di oltre 20 milioni di euro affidato alla Provincia BAT per una strada a scorrimento rapido senza possibili interruzioni come è al momento e cioè con una rotatoria. Una soluzione temporanea per cui si cercherà di trovare una nuova soluzione martedì all’incontro in Prefettura in cui sono stati convocati tutti gli enti tra cui la Regione. C’è, in realtà, una sola possibilità al momento sul tavolo e cioè quella di realizzare la complanare mancante che permetterebbe dallo svincolo che attualmente connette Canosa a Minervino Murge di rientrare verso Montegrosso. Il costo presunto di questa opera è però di circa 10 milioni di euro che dovrebbero essere finanziati dalla Regione.

Certo restano in realtà diverse le domande da porsi: intanto come sia possibile aver trascinato questa vicenda dell’accesso alla borgata in tutti questi anni senza trovare una vera soluzione vista l’importanza strategica di Montegrosso. Altra domanda è quella per cui non si è pensato comunque in tutti questi anni di provare comunque a sistemare le strade alternative di accesso alla borgata che, al momento, sono tutte disastrate e di grande difficoltà di percorrenza.

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