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Attualità

Dimensionamento scolastico ad Andria, sale la protesta: striscioni all’esterno dei plessi ed il “no” di diversi consigli di istituto

Da un lato l’amministrazione comunale minimizza e prosegue sulla sua strada. Ma dall’altro c’è un mondo scuola cittadino che comincia ad alzare la voce ed a manifestare apertamente il proprio dissenso. E’ quanto sta accadendo ad Andria sul tema dimensionamento scolastico, un argomento su cui il dibattito si è rianimato dopo la proposta messa in campo dall’amministrazione comunale e presentata qualche giorno fa a dirigenti scolastici, sindacati ed associazioni dei genitori. La proposta dell’amministrazione comunale è quella di tagliare una autonomia scolastica creando, poi, nove istituti comprensivi dai cinque attuali. Quello che non piace ai sindacati sono le possibili ripercussioni sui posti di lavoro. Quello che non piace a diversi consigli d’istituto, invece, sono gli accorpamenti indiscriminati specialmente di plessi della scuola dell’infanzia che saranno in alcuni casi spacchettati ed accorpati ad istituti anche molto distanti tra di loro.

Il Sindaco di Andria Giovanna Bruno ha difeso le scelte dell’amministrazione comunale ed in particolare dell’assessore Dora Conversano anche se il mondo scuola andriese non è decisamente allineato su questa proposta. La riprova sono gli striscioni comparsi all’esterno di molti plessi scolastici e le note inviate già da diversi consigli di istituto e le tante rimostranze sui social di docenti e genitori. Desta perplessità, in particolare, la creazione del nono istituto comprensivo e cioè quello che ruoterà attorno alla scuola “Giovanni Paolo II” nel quartiere “Maraldo”. Una scuola che nascerà già al di sotto del numero minimo previsto dalla regione Puglia e cioè, nelle intenzioni, con poco più di 700 alunni e, soprattutto, senza un istituto di scuola media. A questo nascente comprensivo sarà aggregata anche la scuola dell’infanzia “Carella” storicamente nata e costruita per servire la scuola primaria “Verdi” ed il Quartiere Fratta. Il plesso, nelle intenzioni dell’amministrazione, dovrebbe far riferimento non più ad una istituzione scolastica distante meno di cento metri bensì ad un istituto lontano oltre un chilometro. Stessa cosa vale per gli accorpamenti delle scuole dell’infanzia “De Amicis” e “Sorelle Agazzi” staccate dalla storica sede del “Della Vittoria” di viale Gramsci accorpata alla “Vaccina”. Proteste anche dal I° circolo “Oberdan” che sarà aggregato alla scuola media “Vittorio Emanuele III” e che perderà il plesso “Don Tonino Bello” del Quartiere Camaggio che sarà aggregato al comprensivo del Quartiere di San Valentino. Tutti movimenti che sembrano essenzialmente calcoli numerici più che una reale strategia di riorganizzazione delle istituzioni scolastiche e che si scontrerà, tra le altre cose, con le future scelte delle docenti e dei genitori per cui la continuità didattica sarà comunque stravolta. Un piano simile l’amministrazione Bruno l’aveva presentato due anni fa ma nonostante i pareri positivi di Provincia e USR ebbe parere negativo dalla Regione che preferì lasciare invariato il modello organizzativo. Nel frattempo si stanno susseguendo gli incontri scuola per scuola dei consigli d’istituto. Come detto diversi i pareri negativi ed oggi è previsto anche un incontro all’interno dell’istituto comprensivo “Verdi-Cafaro” a cui parteciperà la Sindaca Bruno.

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