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Come giocherà il nuovo Bari di Marino? L’allenatore pensa al 4-3-3, Achik in rampa di lancio

Che Bari sarà quello di Pasquale Marino? Questo l’interrogativo che accompagna alla ripresa del campionato di Serie B, in programma per i biancorossi il 21 ottobre con la sfida casalinga al Modena. Dopo l’esonero di Michele Mignani, l’allenatore della promozione in Serie B e della Serie A sfiorata nello scorso giugno, il direttore sportivo Ciro Polito ha scelto il 61enne di Marsala, che l’aveva allenato nel biennio 2005-07 a Catania, per la panchina biancorossa. Contratto fino a giugno del 2024 con opzione di rinnovo per Marino, intenzionato a rimettersi in discussione dopo l’ultima esperienza in B, risalente a quasi due anni fa con il Crotone.


Nello specchietto retrovisore del nuovo allenatore del Bari ci sono più di 25 anni in panchina, passato per ben 653 partite vissute da allenatore tra i professionisti, 894 gol fatti e 837 incassati dalle sue squadre. Il primo campionato della sua carriera l’ha vinto a Paternò, nel 2000/01, poi ha conquistato promozioni anche a Foggia e Catania, dove in attacco c’era Roberto De Zerbi, oggi guida tecnica del Brighton che più volte ha indicato nell’allenatore siciliano il suo riferimento in panchina. Alla base del calcio di Marino c’è stata sempre un’idea di calcio offensivo, quello praticato anche a Udine dove nel 2008 strappò il pass per la Coppa Uefa.


Inevitabile pensare che il Bari cambierà volto per migliorare lo score offensivo: sin qui sono otto i gol segnati dai biancorossi nelle prime nove giornate di campionato, 10 in meno di quelli realizzati l’anno scorso allo stesso momento della stagione. Nei piani di Marino potrebbe esserci il rilancio degli esterni in squadra: Aramu o Achik, sin qui impiegato per 45 minuti e sempre da subentrante, a destra, e Morachioli a sinistra. Con gli uomini a disposizione non è da escludere il 4-2-3-1: modulo che libererebbe una casella per uno tra Aramu e Sibilli (o Bellomo) al centro della trequarti e prevederebbe l’impiego di uno tra Nasti e Diaw in attacco. In mezzo al campo, in attesa del recupero di Maita, Acampora, Koutsoupias, Maiello e Benali – gli ultimi due già allenati da Marino alla pari di Vicari – si contenderebbero due posti. Da non tralasciare l’opzione 3-4-3, modulo spesso utilizzato soprattutto in A, che garantirebbe una maglia in difesa a uno tra Pucino, Zuzek e Matino e permetterebbe a laterali come Dorval e Ricci (o Frabotta) di essere più liberi da compiti difensivi. Accorgimenti tattici necessari per cambiare volto a una squadra che non vince dal 26 agosto.

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