L’uomo in grado di spaccare le partite. Il Bari lo ha trovato in Giuseppe Sibilli. Suo il gol che ha sbloccato gli equilibri e permesso di superare l’Ascoli infrangendo il tabù San Nicola, suo l’assist per Diaw che aveva avviato la rimonta sul campo del Brescia, primo successo dell’era Marino, suo il centro che il 26 agosto a Cremona aveva griffato la prima vittoria del Bari in campionato. A volte dà la sensazione di giocare come se fosse al campetto sotto casa, fattore che lo porta però anche a giocate in grado di cambiare volto alla partita, come contro i marchigiani. Estro e capacità di strappare e concludere dalla media distanza: queste le qualità che avevano portato il ds Ciro Polito a puntare su di lui. Confermate ai microfoni di Telesveva da Davide Baiocco, ex centrocampista del Catania allenato da Marino che di Sibilli è stato anche capitano ai tempi di Siracusa.
“Magic moment” lo ha definito il diretto interessato sui social. Nel cambio di allenatore la centralità del 27enne napoletano arrivato in biancorosso in estate dal Pisa con la formula del prestito con diritto di riscatto è rimasta immutata: che sia da trequartista, seconda punta o mezzala con licenza di attaccare come nel 3-5-2 pronto a trasformarsi in 3-4-1-2 disegnato da Marino, Sibilli è stato sempre in prima linea. Lo confermano i numeri: sono 903 i minuti in campo, meno solo del portiere Brenno, dei difensori Vicari e Dorval e di un attaccante come Nasti. In un Bari che sta assumendo una nuova identità a Sibilli figlio d’arte – papà Salvatore ha segnato oltre 150 reti tra Serie C1, C2, D ed Eccellenza in Campania – sono bastate una dozzina di partite per conquistare la fiducia del tifo. Lo stesso che spingerà i biancorossi anche sabato nella trasferta di Piacenza contro la FeralpiSalò: si va verso il sold out nei 1450 posti a disposizione nel settore Ospiti.