Matteo Di Piazza e il Barletta, storia di un amore mai nato. È terminata con una rescissione del contratto dopo 11 mesi l’avventura congiunta dell’attaccante di Partinico con i colori biancorossi. Un’esperienza caratterizzata da 22 presenze, 4 reti, pochi squilli e diversi momenti in copertina, a volte dalla parte sbagliata. Non si può certo definire positiva la tappa barlettana di Di Piazza. Arrivato nell’organico allenato all’epoca da Francesco Farina a dicembre del 2022 per consolidare la corsa al vertice della classifica, si era presentato con due gol nel mese di gennaio – uno di potenziale importanza capitale per il provvisorio vantaggio nell’1-1 casalingo con la Cavese – salvo frenare bruscamente con il cartellino rosso e le cinque giornate di squalifica incassate a inizio febbraio dopo una scazzottata con l’avversario Figliolia nel corso di una partita poi stoicamente vinta dai suoi compagni di squadra in inferiorità numerica. Quella notte era stata però spartiacque in una stagione archiviata con una serie di ingressi dalla panchina, il gol di Fasano nell’ultimo turno e il posto da titolare nel ko in semifinale playoff a Nardò.
In estate Di Piazza e il Barletta hanno deciso di ripartire insieme, anche con uno stipendio ridotto rispetto al passato. Mettendo da parte le polemiche tra frasi roboanti affidate ai social – “E adesso parlo io” fu il messaggio affidato a Instagram dall’attaccante – e smentite sugli spifferi riguardanti un addio anticipato, arrivate dall’ex ds Gigi Pavarese, durato nel ruolo meno di un trimestre. A novembre Pavarese e Di Piazza non fanno più parte del progetto Barletta e quella voglia di riscattarsi, ricordare a tutti il proprio valore e dimostrare di poter essere ancora protagonista in una squadra ambiziosa fanno parte ormai del dimenticatoio. Resta in mente quell’esultanza scomposta e polemica rivolta a uno spicchio di tribuna dallo stesso Di Piazza nella seconda giornata di questo campionato: calcio di rigore che regala la vittoria al 96′ contro il Santa Maria Cilento e indice alla bocca a zittire le critiche. Il destinatario? Uno spicchio di tifoseria “rea”, citando testualmente una delle stories di Di Piazza, di avergli dato del ”buffone” e di aver premuto per una sua cessione a stagione in corso. ”Forse non hanno capito il mio essere uomo”: la frase conclusiva del breve pensiero affidato ai social. All’epoca Ginestra lo difese (“Di Piazza è un giocatore forte e ha un carattere difficile come il mio”) ma in qualche modo anticipò la fine dell’esperienza biancorossa: “A volte è difficile comprenderci”. Operazione mai riuscita in seguito, con un infortunio a frenare il giocatore e l’allenatore che al di là delle frasi di circostanza gli ha concesso solo 33 minuti nelle ultime tre partite di campionato. Ora le strade del Barletta e di Matteo Di Piazza si separano, senza rimpianti e senza ricordi nel cassetto. Il futuro dell’attaccante sarà alla Cavese, il futuro dell’attacco del Barletta sarà sulle spalle del Tato Diaz, annunciato 24 ore prima dell’addio con Di Piazza.