Lui impartiva gli ordini dal carcere, lei provvedeva alla riscossione dei soldi derivanti dalla vendita degli stupefacenti. Per farlo, senza destare sospetti, la donna sfruttava il figlio di soli 9 anni. I carabinieri della compagnia di Andria hanno arrestato una coppia di andriesi, un uomo ed una donna, per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Le indagini dei militari sono partite a luglio scorso dopo l’arresto in flagrante di uno dei due indagati, che aveva con sé droga, armi e munizioni. In particolare l’uomo è stato trovato con 18 grammi di cocaina suddivisa in 5 dosi, circa 10 grammi di mannite utile per tagliare la cocaina, materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione. E poi ancora una pistola revolver a tamburo, cal. 44, priva di matricola e segni identificativi, una pistola semiautomatica, cal. 8, con canna modificata, probabilmente clandestina, ed oltre 60 munizioni e 4 bossoli esplosi. Sin dalle primissime fasi dell’indagine i carabinieri hanno intuito che l’uomo si avvaleva della collaborazione della compagna per il recupero dei crediti della sostanza stupefacente ceduta. Mediante i colloqui nel carcere di Trani, durante i quali incontrava settimanalmente la convivente, impartiva precise disposizioni sulle modalità esecutive per recuperare i crediti pendenti dai vari acquirenti, anche tramite minacce. Indicava alla donna nominativi e modalità, e lei in più di un’occasione avrebbe usato il figlio di 9 anni (avuto da una precedente relazione) per acquisire il denaro, secondo gli inquirenti per non destare sospetti. Ora anche la donna è finita in carcere. Per lei si sono aperte le porte della casa circondariale di Trani, mentre l’uomo è stato trasferito nella struttura detentiva di San Severo. Per la coppia di andriesi le accuse sono di detenzione e spaccio di droga, estorsione e ricettazione, con l’aggravante di aver sfruttato il minorenne. Durante l’attività sono stati anche identificati 8 acquirenti di stupefacenti.