Due medici risultano indagati per la morte di una bambina, venuta al mondo già senza vita alla 39esima settimana di gestazione. La tragedia è accaduta circa dieci giorni fa nell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie. L’inchiesta aperta della Procura di Trani, condotta dal pubblico ministero Giovanni Lucio Vaira, vuole accertare se ci sia state eventuali negligenze da parte del personale sanitario o se si sia trattato di una tragica fatalità.
In questo senso, l’iscrizione dei due medici sul registro degli indagati è da considerarsi come “un atto dovuto” da parte della magistratura tranese, tale da permettere agli inquirenti di procedere con i dovuti accertamenti.
Sul corpicino della piccola è già stata effettuata l’autopsia, su ordine della Procura, ma per conoscerne l’esito bisognerà attendere 60 giorni. L’esame autoptico potrà stabilire con certezza le circostanze che hanno portato al decesso della nascitura, morta per asfissia, causata da sette giri di cordone ombelicale attorno al collo.
La madre, di 31 anni e alla sua seconda gravidanza, si era presentata presso il nosocomio biscegliese per un controllo di routine, e poi sarebbe stata rimandata a casa senza particolari preoccupazioni.
Il giorno stesso, nel pomeriggio, la donna aveva cominciato ad avvertire però dei forti dolori all’addome. Così era tornata in ospedale, dove aveva dato alla luce il corpicino esanime della sua bambina. È proprio su questo punto che la famiglia della nascitura vuole adesso vederci chiaro, chiedendosi se sia possibile che nessun segnale di pericolo sia stato colto dai medici del nosocomio durante il controllo effettuato sulla madre, solo poche ore prima della morte della piccola. Un dramma che ha gettato nella disperazione due giovani genitori.