Ha abusato della figlia sin da quando aveva 5 anni e l’avrebbe minacciata di morte per ottenere il suo silenzio. La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di condanna a 18 anni di reclusione inflitta dal tribunale di Foggia per le violenze sessuali commesse da un cittadino rumeno residente in casolare nelle campagne alla periferia di Cerignola. Una storia emersa soltanto due anni fa, quando la vittima diede alla luce un bambino all’ospedale Dimiccoli di Barletta. Dalle violenze sarebbero scaturite almeno cinque gravidanze, quattro delle quali interrotte senza rivolgersi ad alcuna struttura sanitaria. Abusi che avvenivano in un contesto di emarginazione e povertà nel quale l’intera famiglia era costretta a vivere. Madre e fratelli della vittima erano spesso assenti per chiedere l’elemosina in giro e ridotti al silenzio sotto la minaccia di morte o pesanti ritorsioni.