Si è finto sacerdote riuscendo a carpire la fiducia di molti preti e dagli stessi si è fatto consegnare a più riprese somme di denaro per i bisogni dei suoi parrocchiani. Con tale accusa il Commissariato di Polizia di Canosa, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un 23enne di Andria, sul quale gravavano già precedenti specifici. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Trani.
L’indagine si è estesa in tutto il sud Italia essendo stati riscontrati raggiri anche in Abruzzo, nelle Marche e in Basilicata, oltre che nelle province di Bari e della Bat. Sette i casi contestati all’uomo, in grado di appropriarsi di somme elargite dalle vittime nella convinzione di aiutare famiglie bisognose, con particolare riferimento al periodo pandemico.
Nel marzo del 2021 il truffatore seriale era stato denunciato per aver raggirato diverse persone presentandosi in parrocchie e conventi di mezza Italia spacciandosi per orfano, malato e indigente, per poi tornare ad Andria e continuare le frodi in strutture ecclesiastiche di Canosa, dove appunto fu scoperto e denunciato dalla Polizia di Stato per truffa aggravata e sostituzione di persona. All’epoca il giovane era già gravato da una misura cautelare emessa dal Tribunale di Genova dopo la denuncia presentata nell’ottobre del 2020 da un convento del quartiere San Teodoro del capoluogo ligure, da cui era riuscito a sottrarre la somma di 4.500 euro.
Nel giugno 2021, inoltre, si era fatto consegnare la somma 2.500 euro imbrogliando un anziano prelato di Fermo, dapprima a causa delle gravi condizioni di salute della nonna, poi fingendo di essere il vescovo di Bari.