Un arresto, dieci denunce ed un Daspo, oltre a due sanzioni al Codice della Strada: è questo il bilancio delle indagini, condotte dalla Polizia, dopo i violenti scontri, avvenuti domenica 18 febbraio, al termine della partita di calcio Gallipoli-Nardò, valida per la 23esima giornata del campionato di serie D, girone H.
In base alla ricostruzione fatta dagli agenti della Digos della Questura di Lecce, alla fine della gara, dopo il deflusso dei tifosi dallo stadio “Antonio Bianco”, riaperto per la prima volta nella stagione proprio in occasione del derby del Salento, si era verificato un contatto tra alcuni suppoters delle due squadre, in azione con i volti coperti da sciarpe e felpe, ed armati di aste di bandiere e oggetti contundenti.
I tafferugli andarono avanti per pochi minuti, fino all’intervento dei poliziotti, che sedarono subito la rissa, conclusasi senza feriti gravi. In quella occasione, vennero fermati ed identificati tre tifosi del Nardò che avevano preso parte ai disordini, con addosso evidenti segni di scontro fisico.
Tra questi il conducente di un’auto, arrestato e trasferito ai domiciliari con l’accusa di resistenza aggravata a Pubblico Ufficiale. Dopo l’udienza di convalida, l’uomo ha patteggiato una condanna a 4 mesi di reclusione, con pena sospesa. Per lui è stato emesso anche un Daspo della durata di 3 anni.
Il supporter neretino è stato anche sanzionato per violazione al Codice della Strada, avendo trasportato, il giorno della partita, 7 persone in auto, compiendo manovre azzardate e superando i limiti di velocità.
Dopo aver visionato i filmati registrati da alcune telecamere di sicurezza, gli investigatori sono riusciti ad identificare complessivamente 10 tifosi, 5 del Gallipoli e altrettanti del Nardò, denunciati a vario titolo per rissa aggravata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. A tre ultras neretini sono inoltre già stati notificati provvedimenti di foglio di via obbligatorio: non potranno mettere piede nel comune di Gallipoli per un periodo di tempo determinato.