In attesa di ritrovare il feeling con la porta avversaria – solo due le reti realizzate, entrambe contro il Matera nella vittoria del 18 febbraio al Puttilli, nelle ultime nove partite di campionato – il Barletta ha messo la sua rete in mani sicure: sono quelle di Ruggiero Sapri. Il portiere classe 2004 arrivato in estate dal Bari ha offerto prestazioni in crescita, in termini di presenza, sicurezza e parate decisive, nel corso della stagione e oggi appartiene a quel ristretto elenco di certezze nell’organico a disposizione di Salvatore Ciullo. Il gran colpo di reni sul destro a giro di Calemme del Manfredonia nel pareggio casalingo dello scorso turno ha permesso di blindare la porta, come fatto nelle precedenti due apparizioni contro Gelbison – anche a Capaccio Paestum Sapri si era distinto con una risposta d’istinto su una conclusione ravvicinata di Barone – e Matera. Tre partite senza centri al passivo, che diventano nove con Sapri tra i pali nell’economia dell’intera stagione. Niente male per l’undicesima difesa più battuta del girone H di Serie D con 28 reti complessive.
Nel corso dell’annata sportiva 2023/24, Sapri ha rappresentato uno dei pochi elementi di continuità tra il Barletta dell’alba della stagione e quello che oggi è chiamato a tirarsi fuori dalla zona playout, con il dodicesimo posto occupato dal Rotonda oggi a tre punti di distanza dai 30 di Camilleri e compagni. Ha battuto la concorrenza di Paparella nel ritiro estivo, avviando la stagione da titolare in nove delle prime 10 partite di campionato (out solo nel 3-0 di Nardò). Poi, complice prima uno stato influenzale e poi le scelte di mister Ciro Ginestra, è finito in panchina, con Provitolo preferito a lui tra l’11esima e la 17esima giornata. Dall’avvio del girone di ritorno, con l’addio dell’ex Nardò e l’arrivo di Bufano, Sapri è tornato titolare: solo cinque centri al passivo nelle otto partite comprese tra lo 0-1 con la Paganese e lo 0-0 di Manfredonia, che uniti a quelli incassati nelle restanti nove presenze diventano otto su 17 partite. In soldoni, con Sapri tra i pali il Barletta incassa meno di mezzo gol a gara, mentre negli otto match restanti sono arrivati 20 gol da parte degli avversari, 2.5 a partita.
Una traiettoria sulla quale incide anche il peso specifico degli avversari – Sapri non era tra i pali contro Altamura, Martina, Nardò all’andata, Fidelis Andria e Casarano, le prime cinque in classifica – ma contano, e tanto, gli interventi del giovane portiere che il prossimo 17 aprile compirà 20 anni. Sapri si è fatto apprezzare anche dall’ambiente, con prestazioni e il lavoro quotidiano abbinato al silenzio come unica arma da esibire. Con 10 clean sheet, è a sul podio dei portieri con più partite chiuse senza gol incassati nel raggruppamento: lo affiancano Viola del Nardò e Milan della Gelbison, preceduti da Fernandes dell’Altamura a quota 15. Lui ha messo i guantoni sul Barletta e non vuole mollare la presa. In una squadra che fa fatica a segnare, prendere meno gol possibile diventa la ricetta da seguire. E Sapri sa come si fa.