Quattordici Daspo, per un totale di 56 anni di divieto in tutti gli stadi d’Italia, sono stati emessi nei confronti dei tifosi ritenuti responsabili dei violenti scontri avvenuti, lo scorso 4 dicembre, durante la partita di calcio tra Casertana e Foggia, disputata allo stadio “Alberto Pinto” di Caserta.
Il provvedimento è stato emesso dal Questore Andrea Grassi, al termine delle indagini condotte dagli agenti della Digos della Questura di Caserta, che sono riusciti ad identificare i protagonisti dei tafferugli scoppiati durante l’incontro, valevole per il campionato nazionale di Lega Pro.
Quella sera, il match venne interrotto da un fitto lancio di fumogeni e bombe carta da un settore all’altro, seguito dall’invasione della pista d’atletica e da devastazioni sugli spalti. Durante l’intervallo, un supporter della Casertana venne anche ferito da un gruppo di sostenitori del Foggia, restando esanime a terra, privo di sensi.
A seguito dell’intervento delle Forze dell’Ordine in tenuta anti-sommossa, la gara venne sospesa per quasi un’ora. Gli ultras coinvolti arrivarono anche a lanciarsi pietre e pezzi di calcestruzzo, staccati dagli spalti, e distruggendo i rivestimenti dei bagni dell’impianto. Nel tentativo di sedare gli scontri, anche sei agenti in servizio rimasero feriti.
L’attività investigativa condotta dalla Polizia ha permesso di identificare otto sostenitori della squadra di casa e sei tifosi ospiti. Sono accusati di scavalcamento, lancio e porto di oggetti contundenti, travisamento ingiustificato del volto e danneggiamento aggravato, nonché delle lesioni subite dai poliziotti.
Per due ultras, recidivi in quanto già destinatari della stessa misura negli anni scorsi, il provvedimento è stato adottato con l’aggiunta dell’obbligo di firma, prima e dopo la disputa degli incontri di calcio della propria squadra.