Sono terminati gli interrogatori di garanzia del sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, ai domiciliari dal 4 aprile scorso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, e Alessandro Cataldo, marito dell’ex assessore regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, anche lui ai domiciliari, considerato il capo dell’associazione per delinquere attorno a cui ruotava la compravendita di voti. Il primo ad uscire dagli uffici del Tribunale, dopo un poco meno di due ore di interrogatorio, è stato Donatelli, la cui carica di sindaco è stata sospesa nei giorni scorsi dal Prefetto di Bari nell’ambito dell’inchiesta. Il suo avvocato, Giuseppe Modesti, ha respinto le accuse e ha annunciato che il suo assistito è pronto a chiedere le dimissioni irrevocabili. Secondo la Procura, la rielezione a sindaco di Donatelli nel 2021 sarebbe avvenuta grazie a un giro di compravendita di voti. In totale gli indagati sono oltre 70, tra loro anche l’ex assessora regionale Maurodinoia, dimessasi dalla carica subito dopo l’inizio dell’inchiesta. Secondo l’accusa, attraverso questo sistema di compravendita di voti sarebbero state inquinate le elezioni amministrative di Bari del 2019 durante le quali Anita Maurodinoia fu eletta al consiglio comunale con “Sud al Centro» con oltre 6mila preferenze, di Grumo Appula del 2020 e di Triggiano del 2021. Le indagini riguardano anche le Regionali del 2020, nelle quali Maurodinoia – presentatasi con il Partito Democratico, che ha lasciato subito dopo l’inchiesta – fu eletta con quasi 20mila voti, guadagnandosi l’appellativo di “Lady preferenze”. Il secondo ad uscire dal Tribunale di Bari, dopo oltre tre ore di interrogatorio portato avanti da gip e pm, è stato Alessandro Cataldo, fondatore del movimento politico Sud al centro e considerato il capo dell’associazione che avrebbe, secondo l’accusa, procacciato voti a pagamento in diverse tornate amministrative tra il 2019 e il 2021. Cataldo, dichiara il suo avvocato, Mario Malcangi, ha negato l’esistenza di un “sistema Sandrino” e si è detto estraneo a qualsiasi ipotesi di compravendita di voti.