Politica

Il cimitero alla Multiservice, ma che tensioni tra la sindaca Bruno e il presidente del consiglio Vurchio

All’unanimità dei presenti il consiglio comunale di Andria ha deliberato di affidare alla municipalizzata Multiservice Spa i servizi cimiteriali per i prossimi cinque anni a far data dal primo giugno 2024. Una delibera che tutte le parti politiche presenti hanno accolto come positiva per il conseguimento di risultati economici che l’attività dei servizi cimiteriali promette di far ottenere alla municipalizzata che già vede la luce infondo al lungo tunnel che ha attraversato in anni di grande crisi e ripetute consistenti perdite. La prospettiva è anche quella di vedere migliorata la qualità dei servizi cimiteriali, ma per questo si aspettano i fatti. Il risultato di unanimità conseguito nel consiglio comunale di ieri però è il frutto di grandissime tensioni. Di particolare rilievo quelle interne alla maggioranza con veri e propri battibecchi tra la sindaca Giovanna Bruno il presidente del consiglio Giovanni Vurchio. I primi già all’alba della seduta quando Vurchio ha proposto di discutere una mozione presentata da 5 consiglieri, tra maggioranza e opposizione, e volta a garantire maggiore trasparenza e soprattutto più rotazioni nel conferimento degli incarichi professionali a esterni.

Ma, anche senza mai trascendere, la tensione è salita ulteriormente proprio nella discussione del dispositivo per l’affidamento alla multifervizi dei servizi cimiteriali.

Secondo le opposizioni, e il tema è divenuto strisciante anche nella stessa maggioranza, nei principi la delibera affida alla municipalizzata la gestione del cimitero, nei fatti però si stava prevedendo che potessero intervenire soluzioni da affidare a privati esterni. Ha fatto molto discutere il fatto che nella delibera si citasse la valutazione ancora in corso di un project financing di un soggetto privato: un piatto pronto per accordi già presi ha ventilato qualcuno ma la sindaca ha smentito seccamente.

Anche alcuni esponenti della maggioranza hanno tuttavia preferito che tali eventualità fossero escluse e dopo lunghe pause e numerosi emendamenti soppressivi, il provvedimento è stato approvato all’unanimità.

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