Duplice tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione illegale di arma da fuoco e lesioni gravi: con queste accuse è stato sottoposto a fermo, dagli uomini della Squadra Mobile, il responsabile della sparatoria avvenuta, martedì notte, nel locale “Yachting Club” di San Vito, frazione di Taranto.
Si tratta di Umberto Sardiello, di 37 anni, volto noto alle Forze dell’Ordine, residente nel quartiere Tamburi. Gli agenti lo hanno individuato a poche ore dal grave episodio, costato il ferimento di 10 persone, di cui una in modo grave: un 28enne di Grottaglie, tuttora ricoverato nel reparto di Chirurgia vascolare di Taranto.
Una strage miracolosamente sfiorata, secondo quanto riferito dagli investigatori: al momento della sparatoria, nel locale, dove si stava svolgendo anche una festa universitaria, erano presenti circa 300 persone, per lo più giovanissimi.
A scatenare la follia del 37enne una rissa scoppiata per futili motivi, ma gli inquirenti non escludono che alla base del violento litigio possano esserci questioni legate alla droga. Pochi minuti in cui si è creato il panico: pugni, calci, spintoni sino a quando l’uomo ha estratto una pistola calibro 9 e ha fatto fuoco. Altri colpi li ha esplosi per coprirsi la fuga, tra la folla. Due giovani sono stati raggiunti dai proiettili ma, nel fuggi fuggi generale che si è generato dopo gli spari, altri 8 ragazzi hanno rimediato lesioni.
Fondamentali, per risalire al responsabile, sono stati i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza del locale, a cui è annesso uno stabilimento balneare. Il 37enne è stato identificato a poche ore dalla sparatoria. Si trovava nei pressi della sua abitazione. In casa c’erano la compagna e due bambini.
Durante la perquisizione domiciliare, gli agenti hanno anche trovato nella lavatrice gli indumenti indossati dall’uomo al momento della sparatoria: una maglietta di colore verde e un paio di jeans.
