Tirato il sospiro di sollievo più grande, quello per la mancata retrocessione in C, a Bari c’è una sola parola capace di tener banco: futuro. Il principale punto interrogativo nella testa e nei cuori dei tifosi biancorossi si intreccia strettamente con gli orientamenti della famiglia De Laurentiis. Le parole di papà Aurelio alla vigilia dello spareggio di Terni avevano destato confusione e sdegno nella piazza e avevano fatto la somma con la definizione di Bari come “seconda squadra” approntata dal patron della Filmauro a inizio febbraio. La vittoria del Liberati ha garantito un weekend di serenità ma il timore è quello di assistere ad altri lunghi silenzi di inizio estate, come già accaduto nelle stagioni precedenti. Incertezza è il sentimento più diffuso. Tecnica, con una squadra che perderà circa il 50% dei suoi interpreti e ha dimostrato nella maggioranza dei giocatori a disposizione di non avere le stimmate per un campionato ambizioso. Societaria, con la spada di Damocle del 2028 e del concetto di multiproprietà che tiene banco e lega a doppio filo squadra e piazza. Ambientale, con una tifoseria che nonostante un’annata negativa dal punto di vista dei risultati non ha mai mollato e ora attende di veder ricambiato questo affetto con i fatti. Sullo sfondo, una sola certezza. Quella che forse pesa di più: nel prossimo campionato di Serie B il Bari ci sarà. E fino a giovedì sera, il concetto era tutt’altro che scontato.
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23 Novembre 2024