In attesa di mettere a posto tutti i tasselli dell’area tecnica, il Bari ha una certezza sul campo. Corrisponde al nome di Giuseppe Sibilli. Nelle prossime ore il riscatto del 28enne napoletano dal Pisa diventerà realtà per una cifra vicina ai 600mila euro. Messa nero su bianco nello scorso agosto, quando l’allora direttore sportivo Ciro Polito aveva puntato su questo ragazzo talentuoso ma discontinuo, come i precedenti anni della sua carriera avevano raccontato. A Sibilli nel triennio in Toscana era sempre mancato qualcosa per fare il salto di qualità, tanto che in nerazzurro era visto più come l’apriscatole al quale affidarsi nelle occasioni più complicate che come un titolare sul quale fare sempre affidamento. A Bari la musica suonata da Giuseppe è cambiata. Ha trovato confidenza con il gol, archiviando a quota 12 la miglior stagione della sua carriera tra i pro e rivelando quel fiuto ereditato da papà Salvatore, oltre 150 reti tra Serie C1, C2, D ed Eccellenza in Campania, davanti al portiere avversario. Ma non finisce qui: a referto nell’annata sportiva finita con la salvezza nella notte di Terni ci sono anche cinque assist. Il primo gol del Bari 2023/24, quello della vittoria di Cremona e fine agosto, era stato il suo. L’ultima rete della stagione è passata dal suo piede con deviazione decisiva dell’avversario Dalle Mura e ha chiuso i giochi nella notte del Liberati.
La heatmap stagionale di Sibilli lascia intendere anche la versatilità di questo ragazzo che si è fatto le ossa nel calcio di provincia, prima con Siracusa e Sicula Leonzio e poi con l’Albinoleffe. Con la maglia del Bari ha giocato 38 partite complessive, 36 da titolare, ricoprendo sei diversi ruoli: esterno d’attacco su entrambe le fasce, seconda punta, trequartista, mezzala e all’occorrenza anche centravanti puro. Il risultato non è cambiato: è stato sempre al centro del Bari e non è un caso se nel periodo di astinenza più lungo del suo 2024 – otto partite di fila senza segnare dal 3 marzo al 10 maggio – la squadra ha rischiato di vedere da vicino l’inferno della Serie C. A prendere per mano i biancorossi, anche in quel caso, erano stati Di Cesare e Sibilli. Il primo ha salutato il calcio giocato ed è destinato a un ruolo dietro la scrivania, il secondo continuerà a guidare la squadra in campo. Da leader tecnico. Un anno fa valeva 600mila euro, oggi per il suo cartellino serve almeno, dati Transfermarkt alla mano, un milione e mezzo.