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Brindisi, al via la nuova era societaria: Gianni futuro direttore sportivo, idea Rocchi in panchina

Riparte da una nuova categoria, la Serie D, e da una nuova proprietà il cammino del Brindisi. Dopo settimane di incertezze, nella mattinata di lunedì 24 giugno il club biancoazzurro è passato dalle mani della famiglia Arigliano a una cordata di imprenditori con quartier generale a Roma. La cessione, concretizzata in uno studio notarile della Capitale, ha portato alla presidenza del club Giuseppe Roma. “La famiglia Arigliano, che ha guidato il club negli anni passati, viene ringraziata per il suo contributo, da oggi è estranea alla nuova compagine societaria” spiega una nota. “La nuova proprietà è pienamente consapevole delle sfide che la transizione comporta, ma è determinata a perseguire con fermezza gli obiettivi prefissati”. In agenda ci sono prima di tutto gli adempimenti da completare per perfezionare l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D, dimensione che il Brindisi ritrova dopo un solo anno tra i professionisti, chiuso con una retrocessione quasi annunciata e con tante controversie tecniche, tattiche e fuori dal campo.

La deadline per produrre la documentazione e pagare le quote necessarie è quella del 14 luglio. Parallelamente la nuova proprietà sarà chiamata a lavorare per pianificare la stagione sportiva, dallo staff tecnico ai giocatori in rosa. La certezza alla base del progetto, studiato per riconquistare la fiducia della città e della tifoseria, è stata individuata in Andrea Gianni, ex direttore sportivo del Lamezia Terme, che andrebbe a svolgere lo stesso ruolo nella società biancoazzurra. Dell’organigramma del futuro potrebbe far parte anche Filippo Marra Cutrupi, nella sua ultima esperienza segretario generale dell’Alessandria. Per la panchina tra le piste già sondate c’è una che rinsalda il legame con Roma: Tommaso Rocchi, al momento allenatore del settore giovanile della Lazio, club in cui ha giocato per nove stagioni segnando 105 gol in una carriera passata anche dalle maglie di Empoli e Inter. Per l’ex attaccante, originario di Venezia, si tratterebbe della prima esperienza da allenatore di una prima squadra.

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