L’ennesima vicenda giudiziaria colpisce Bari e il nuovo consiglio comunale. Detenzione e spaccio di stupefacenti: per questo sarà processato l’avvocato e già consigliere Nicola Loprieno, recentemente rieletto nella lista ‘Decaro per Bari’, con oltre1200 preferenze, a sostegno del nuovo sindaco Vito Leccese, tra gli aspiranti ad un posto di assessore nella giunta che sta per nascere. La decisione è stata presa dalla corte d’Appello di Bari nella giornata di giovedì 27 giugno, accogliendo il ricorso con cui la Procura, a dicembre, aveva impugnato la sentenza di proscioglimento di Loprieno, pronunciata a ottobre dalla gup Antonella Cafagna. Proscioglimento annullato, dunque, con data del processo fissata per il 9 gennaio 2025. La vicenda, che risale a una decina di anni fa, ma diventata di dominio pubblico solo a settembre del 2023, coinvolge anche l’avvocato e professore universitario Gaetano Filograno, a lungo considerato possibile candidato del centrodestra per la corsa a sindaco proprio nelle ultime amministrative. Loprieno e Filograno, amici e colleghi, furono all’epoca imputati con l’accusa di aver fatto in modo che l’amante, nonchè attuale compagno, della ex moglie di Filograno, un imprenditore della provincia di Bari, venisse trovato in possesso di droga nel corso di un controllo della Guardia di Finanza nel 2014. L’uomo – che pochi giorni prima del controllo aveva denunciato Filograno per stalking – fu arrestato perché nella sua Smart furono trovati 26 grammi di cocaina, per poi essere assolto con formula piena nel 2017. In primo grado, la giudice Cafagna aveva assolto Filograno – che aveva scelto di essere giudicato con rito abbreviato – e prosciolto Loprieno ‘perché il fatto non sussiste’. Pur riconoscendo l’esistenza di un complotto per incastrare l’uomo, infatti, la gup, con due distinte sentenze, aveva giudicato le condotte dei due estranee all’evento che l’articolo 73 del testo unico degli stupefacenti intende punire, cioè “la circolazione della droga mediante cessione al consumatore” e la tutela dei valori della salute pubblica, della sicurezza e dell’ordine pubblico. Il complotto, secondo la gup, avrebbe al massimo integrato la fattispecie di simulazione di reato, ormai prescritta. A dicembre, la Procura di Bari aveva però impugnato le due sentenze sostenendo che, affinché si configuri il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti, non sarebbe chiesto “un dolo specifico”, ma sarebbe “specificamente prevista e punita la condotta di consegna ‘per qualunque scopo’”. Una tesi che ha convinto i giudici di secondo grado, che hanno disposto il rinvio a giudizio per Loprieno. Gli avvocati Nicola Quaranta e Giuseppe Giulitto fanno sapere di accogliere con favore la possibilità di dimostrare a dibattimento, con l’ascolto in contraddittorio di tutti i testimoni di questa vicenda, l’infondatezza delle accuse. Il processo inizierà il 9 gennaio 2025 davanti al giudice monocratico Mario Mastromatteo. La posizione di Filograno, invece, verrà decisa la prossima settimana.