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Sfilata di ministri con Bruno Vespa a Manduria per Forum in Masseria: tra i temi lavoro, autonomia differenziata ed energia

Si sta parlando di Europa, di transizione energetica e digitale con in primo piano nucleare ed intelligenza artificiale ma anche di Piano Mattei per l’Africa, mobilità ed infrastrutture per l’Italia verso il 2050. Una carrellata di ministri e vice ministri si stanno alternando nel tradizionale appuntamento con Forum in Masseria a Manduria organizzato dal giornalista Bruno Vespa. L’evento in programma sino a domenica ha già visto la partecipazione ieri pomeriggio di importanti rappresentanti del Governo come Antonio Tajani e Matteo Salvini i due vice premier, leader rispettivamente di Forza Italia e Lega, i cui rapporti restano piuttosto freddi. Una breve stretta di mano prima del botta e risposta in salsa pugliese sulla politica internazionale in particolare sui posizionamenti in Europa. Poi ampio spazio ai lavori coordinati da Bruno Vespa che ha incalzato su diversi temi i suoi ospiti a partire, inevitabilmente dall’autonomia differenziata cavallo di battaglia del ministro Salvini.

«Penso che i territori che potrebbero guadagnarne di più sono quelli del Sud» dall’autonomia differenziata, considerando che «c’è una qualità diversa dei servizi tra Lombardia e Veneto e Puglia e Calabria. Se vediamo chi non è d’accordo, sono sempre gli stessi, ci sono quelli che per professione firmano gli appelli», ha detto Salvini, sottolineando che «se fossi pugliese sarei entusiasta che mio territorio possa emanciparsi».

Particolarmente interessante anche la giornata di sabato con un focus sul lavoro grazie all’intervento del ministro Calderone che ha parlato di almeno due elementi importanti come il lavoro irregolare nelle imprese agricole e la disponibilità di oltre un milione e mezzo di posti di lavoro.

«La percentuale di irregolarità in agricoltura è di oltre il 60%, non è solo lavoro nero ma ci sono una serie di irregolarità di varia natura, formali, ammnistrative, fino a casi di sfruttamento».

«Sono assolutamente in disaccordo sul fatto che non ci sia lavoro. I numeri ce lo dicono chiaramente. Le aziende hanno a disposizione 1,5 milioni di posti di lavoro, dobbiamo trovare i lavoratori e non possiamo permetterci di avere 2 milioni di ragazzi che non studiano e non lavorano».

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