Due condanne a pene comprese tra i 2 ed i 6 anni di reclusione ed una assoluzione. Si è concluso così il processo, celebrato con rito abbreviato presso il Tribunale di Trani, per la sparatoria avvenuta la sera del 13 dicembre 2022 a Trani, nei pressi dell’ex macello comunale.
Protagonisti il 23enne, Felice Fiore, condannato a 6 anni e 2 mesi di carcere per tentato omicidio, e suo padre Maurizio di 51 anni, che dovrà scontare invece 2 anni e 2 mesi per detenzione di arma. Vittima un pescatore tranese, minacciato con un coltello e poi fatto bersaglio di un colpo di pistola, fortunatamente non andato a segno.
Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’episodio sarebbe avvenuto a seguito di alcuni contrasti sorti nell’ambito della pesca subacquea. Padre e figlio avrebbero avuto infatti delle divergenze con il pescatore a causa di alcune contravvenzioni e sequestri di attrezzature, e avrebbero preteso da lui la somma di 200 euro per delle bombole sequestrate.
Una lite cominciata in chat e poi conclusasi nella zona dell’ex macello comunale, dove i due imputati e la vittima si erano dati appuntamento. Sul posto arrivò anche una pattuglia di Carabinieri in borghese, che intimarono l’alt al 23enne, ma senza successo, prima di sparare alle gomme della sua auto, per impedirne la fuga.
Un terzo imputato, il 28enne tranese Gianluca Napoletano, è stato assolto per non aver concorso nella custodia dell’arma con il giovane Felice Fiore.