In Puglia nel 2023 sono stati registrati oltre 3500 reati ambientali con la città di Bari che occupa il primo posto in regione. In Italia le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro, soprattutto nel mezzogiorno e in Puglia, con un aumento dei reati ambientali che nel 2023 salgono a 35.487, registrando +15,6% rispetto al 2022, con una media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora. A tracciare un quadro di sintesi è il nuovo report di Legambiente, nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione. In particolare, in Puglia nel 2023 sono stati registrati 3.643 reati ambientali, 3.404 le persone denunciate; 38 quelle arrestate; 1.074 i sequestri. Bari occupa il primo posto in regione, restando sul podio anche a livello nazionale, al terzo posto, dopo Napoli e Avellino, con 878 reati e 655 persone denunciate, seguita da Foggia dove sono stati commessi 703 crimini ambientali; a seguire ancora Lecce (615), Taranto (353), Brindisi (224) e la Bat (174). Solo in Puglia nel 2023 sono stati contestati 1.442 reati nel ciclo illegale di cemento, 1.546 le persone denunciate; 2 le persone arrestate e 368 i sequestri avvenuti. Anche in questo caso, Bari è la provincia più colpita, con 247 reati contestati, seguita da Lecce con 240; Foggia che ne registra 186, Brindisi 103, Taranto 96 ed infine la Bat con solo 12 reati contestati. A preoccupare è soprattutto l’impennata degli illeciti penali nel ciclo dei rifiuti, La Puglia, al secondo posto dopo la Campania, con 881 reati contestati, 994 persone denunciate e 15 quelle arrestate; infine 280 i sequestri avvenuti. Nel dettaglio, la provincia di Foggia occupa il primo posto a livello regionale con 224 illeciti, seguita da Bari con 196 reati, Lecce ne registra invece 135, Taranto 108, Brindisi 71 ed infine la Bat con 22 illeciti contestati. Dal rapporto emerge anche che in Puglia sono stati contestati 674, di cui 253 a Bari e 127 a Foggia, illeciti contro gli animali.