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Attualità

La Puglia brucia: oltre 2mila ettari di terreno distrutti dagli incendi nei primi sette mesi del 2024

Sono più di 2.200 gli ettari di terreno andati in fumo in Puglia nei primi sette mesi del 2024. È il bilancio di un anno “di fuoco”, stilato a seguito di una indagine condotta dall’associazione Coldiretti sulla base dei dati Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.  

I dati del report testimoniano che i numerosi incendi registrati fino allo scorso mese di luglio, hanno distrutto circa il 10 per cento del territorio regionale: una estensione così vasta che colloca la Puglia al terzo posto in Italia, preceduta solo da Sicilia e Calabria, dove i roghi hanno bruciato rispettivamente il 45 ed il 20 per cento della superficie totale.

Un danno gravissimo in termini naturalistici ed ambientali ma non solo. Dallo studio di Coldiretti emerge anche che ogni singolo incendio pesa sulle tasche dei cittadini più di 10mila euro per ogni ettaro andato in fiamme. E dietro ciascun rogo c’è quasi sempre la mano dell’uomo: nel 60% dei casi le fiamme hanno un’origine volontaria, sottolinea l’associazione agricola, evidenziando che nelle aree danneggiate dai roghi qualunque attività d’impresa diventa impossibile, con ricadute negative anche dal punto di vista turistico.  

Da qui una serie di consigli utili da parte di Coldiretti. Regola numero uno: evitare di accendere fuochi nei boschi o nelle aree coltivate, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via che il fuoco sia spento.

Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile.

È fondamentale inoltre non abbandonare mai rifiuti nelle zone boschive o in loro prossimità e, in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (come bombolette di gas, deodoranti o vernici) che, con le elevate temperature, potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente.

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