Aveva finto il sequestro del suo ristorante, a Sava, per farsi pubblicità sul web: è la scoperta della Polizia di Stato che ha quindi denunciato un ristoratore di 37 anni, originario di Roma ma residente nel comune della provincia tarantina. L’accusa è di uso abusivo di sigilli e falsità ideologica commessa da privato. L’uomo, infatti, aveva posto tre sigilli che recavano falsamente l’emblema della Repubblica Italiana e la dicitura “sequestro probatorio su disposizione dell’Autorità Giudiziaria eseguito dal Commissariato di P.S. di Manduria in data 19 agosto 2024”. Rimossi e sequestrati i sigilli ed il nastro utilizzato per delimitare l’ingresso, i poliziotti hanno rintracciato il proprietario, il quale ha raccontato che si trattava di un’operazione di marketing e che i sigilli li aveva reperiti su internet. Il 37enne aveva divulgato la notizia del falso sequestro del suo locale anche su una nota piattaforma social al fine di avviare una campagna pubblicitaria che solleticasse l’interesse della gente, ignaro, a suo dire, del fatto che tale condotta costituisse reato.
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