L’ex gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, resta in carcere. Così ha deciso il Tribunale del Riesame di Lecce, rigettando la richiesta presentata dagli avvocati del giudice, Saverio Ingraffia e Gianfranco Schirone, per ottenere l’annullamento della custodia cautelare in carcere e la sostituzione con i domiciliari.
De Benedictis si trova attualmente in cella con l’accusa di detenzione di armi ma nei suoi confronti pende anche un altro procedimento relativo a delle presunte tangenti, intascate in cambio di scarcerazioni. Nell’ambito di quest’ultima indagine, l’ex gip era stato arrestato assieme all’avvocato barese Giancarlo Chiariello il 24 aprile scorso, ottenendo poi i domiciliari il 13 luglio. Ma di fatto è sempre rimasto in carcere per la vicenda delle armi.
Il provvedimento a carico del giudice è scattato a seguito del ritrovamento, nell’aprile scorso, da parte della Squadra Mobile di Bari, in una villa alla periferia di Andria di proprietà dell’imprenditore Antonio Tannoia, di un vasto arsenale da guerra riconducibile a De Benedictis, noto collezionista di armi.
Nell’appello i legali dell’ex gip hanno evidenziato come le esigenze cautelari relative al pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento probatorio si fossero attenuate, anche alla luce dei cinque interrogatori resi dal loro assistito davanti ai magistrati salentini, tre dei quali investigativi. Interrogatori durante i quali avrebbe il giudice avrebbe anche svelato fatti e circostanze nuovi e permesso di scoprire altri depositi di armi.
Ma le tesi difensive non sono state condivise dal Tribunale del Riesame di Lecce, che ha quindi respinto la richiesta avanzata dagli avvocati.
Le motivazioni della decisione dei giudici saranno depositate nelle prossime settimane.