Gli utenti venivano attirati nella trappola attraverso messaggi di questo tenore in cui si millantava la possibilità che fantomatiche dottoresse potessero compilare autentici certificati vaccinali. Ma dopo aver pagato cifre comprese tra i 150 e i 500 euro, tutto ciò che gli acquirenti si ritrovavano tra le mani erano dei green pass falsi e quindi inutilizzabili. Ci sono anche due minorenni, un residente a Milano ed un diciassettenne di Foggia, tra le quattro persone indagate per la gestione di diversi canali telegram specializzati nell’offerta illegale della certificazione verde ormai obbligatoria in Italia per potersi spostare più liberamente, accedere a ristoranti, cinema e musei, partecipare ad eventi pubblici e privati. Le indagini sono scaturite da un capillare monitoraggio della rete internet, attraverso il quale, gli specialisti della Polizia Postale sono riusciti ad individuare i canali di vendita e a identificarne gli amministratori. Veniva proposta, con garanzia assoluta di anonimato, la cessione di green pass falsi, da pagare in criptovaluta o buoni acquisto di piattaforme per lo shopping on-line. Sono in totale trentadue i canali Telegram sequestrati dagli agenti della Polizia Postale in esecuzione del decreto emesso dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della Procura Capitolina. Al coordinamento delle indagini hanno partecipato anche la Procura di Milano e quella per i Minorenni di Bari. L’attività investigativa proseguirà per identificare gli amministratori di ulteriori canali individuati dalla Polizia Postale. I cui specialisti rammentano come sia impossibile falsificare una certificazione prodotta digitalmente con una chiave privata del Ministero della Salute. Ad ogni controllo, viene infatti interrogata la banca dati ministeriale contenente l’elenco ufficiale della popolazione vaccinata e, di conseguenza, un QR-CODE generato con una certificazione non autentica, non supererebbe la procedura di verifica.