Polemiche, rammarico e consapevolezze. Eredità nelle casse del Bari dopo l’1-1 contro il Cosenza. Il pareggio del San Nicola ha impedito ai biancorossi di fare tris di vittorie consecutive, come non accade ormai da marzo del 2023, ma ha permesso a Benali e compagni di aggiungere altri tasselli a un percorso di consolidamento che ha basi ben chiare e definite. Quelle di una squadra che fa dell’aggressività e della fame cifre distintive. Caratteristiche trasversali, valide per tutti dalla propria area di rigore a quella avversaria, come la moltitudine di marcatori stagionali – 10 con Pucino, Coppa Italia inclusa, su altrettante reti – dimostra. E il risultato, in un pomeriggio notevolmente complicato dall’espulsione di Lella dopo richiamo dal VAR, non condiziona i giudizi riguardanti l’identità di squadra, ormai ben definita e fondata sulle qualità di alcuni singoli al servizio della squadra: la solidità di Vicari, la forza di Maita, la classe di Falletti e la profondità assicurata da Lasagna. In eredità restano la soddisfazione per ciò che è stato fino al minuto 87, momento del gol di Fumagalli, e i rimpianti per quello che poteva essere. La classifica vede il Bari a metà del guado, con nove punti: alle porte c’è la Cremonese, una delle big del campionato.