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Fidelis, fine corsa per Danucci? Scaringella pronto ad ereditare la “patata bollente”

Tutti gli indizi portano all’esonero. Ore contate per la permanenza di Ciro Danucci sulla panchina della Fidelis Andria. I dialoghi e i confronti sulle modalità della separazione tra società e tecnico sono partiti già domenica sera, dopo la sconfitta del “San Francesco d’Assisi” di Nocera Inferiore. Al tecnico, inutile nasconderlo, è stato contestato l’avvio disastroso della stagione in termine di prestazioni e soprattutto risultati: zero vittorie, tre punti collezionati in cinque gare e -12 dalla capolista a punteggio pieno Virtus Francavilla. Numeri nettamente inferiori alle aspettative di una piazza, quella biancazzurra, che immaginava non più tardi di un mese fa un campionato d’alta quota. Tutta un’altra storia, invece, quella che ha raccontato il campo. E il buongiorno, in questo caso al contrario, lo si è visto sin dall’alba della stagione: pareggio deludente a Fasano, pareggio bis contro il Brindisi, “ics” anche a Matera. Poi le due sconfitte contro Virtus Francavilla e Nocerina che hanno allontanato ulteriormente la Fidelis dalla testa del girone H. Fine della corsa, dunque. Salvo clamorosissimi colpi di scena, Danucci non sarà in panchina domenica prossima al “Degli Ulivi”, nella sfida casalinga contro l’Angri. Sta per pagare per tutti l’allenatore, dunque. Funziona molto spesso così nel mondo del calcio. Paga per tutti Ciro Danucci, che si porta sicuramente a casa una valanga di responsabilità, soprattutto in termini di gestione di un gruppo con tante “vecchie volpi”. Una cosa è certa: l’allenatore paga per tutti anche per colpe non solo sue. Di sicuro, infatti, ha lavorato in questi pochi mesi di Fidelis in un clima poco sereno. Tutti gli indizi portano all’esonero di Ciro Danucci. Tutti gli indizi portano, di conseguenza, al ritorno sulla panchina della Fidelis di Giuseppe Scaringella, reduce dalla breve esperienza al timone del Bisceglie in Eccellenza. Categoria diversa che gli consente, da regolamento, di tornare subito in sella. Ha fatto benissimo da capo allenatore nel segmento conclusivo della passata stagione alla guida dell’Andria. Facile immaginare, di conseguenza, che Di Benedetto gli dia un’altra chance al “timone” della Fidelis, anche se non si possono escludere del tutto altre ipotesi come Alfio Torrisi e Vincenzo Maiuri. La “patata” che si appresta ad ereditare questa volta è sicuramente più “bollente” della scorsa primavera. Ma a Scaringella non manca di certo la personalità per avventurarsi in questa nuova sfida.

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