Anche Intesa Sanpaolo risulta indagata per accesso abusivo ai sistemi informatici della Banca al pari del suo ex dipendente della filiale di Bitonto, il 52enne Vincenzo Coviello, accusato di aver cercato e in molti casi spiato i conti correnti di 3500 persone tra cui magistrati e politici. Saranno la Procura di Bari e le indagini affidate ai Carabinieri a spiegare se dietro queste violazioni della privacy ci sia semplice curiosità da parte del bancario infedele, licenziato da Intesa Sanpaolo lo scorso 8 agosto, oppure se la vicenda nasconda un mandante e dunque una vera e propria attività di dossieraggio. I militari hanno perquisito l’abitazione e lo studio professionale di Coviello sequestrando cellulare e dispositivi informatici alla ricerca di elementi che possano chiarire dove siano finiti i dati acquisiti illegalmente. Sono quasi settemila gli accessi abusivi contestati a Coviello tra febbraio 2022 ed aprile 2024 per ottenere informazioni sui conti correnti di circa 3500 clienti, tra i quali figurano la premier Giorgia Meloni, sua sorella Arianna, i ministri Crosetto, Fitto e Santanchè, i magistrati Melillo della DDA e Nitti della Procura di Trani. A far scattare le indagini dei carabinieri sono stati i sistemi di sicurezza della banca ed una denuncia di un correntista di Bitonto, insospettito dal numero elevato di accessi al proprio conto. I riflettori della Procura sono ora puntati sulla vita e i rapporti personali e lavorativi di Coviello. Gli elementi raccolti sino a questo momento fanno propendere verso l’ipotesi di un’attività autonoma dell’ex dipendente di Intesa Sanpaolo, ridimensionando la tesi che vedrebbe dietro gli accessi abusivi di Coviello un complotto politico od uno scandalo di proporzioni più ampie.