Chiari e molto vividi i ricordi dei suoi parenti più prossimi che abbiamo incontrato all’interno dell’abitazione rimasta intatta e ferma a 18 anni fa. Quando purtroppo un gravissimo incidente stradale si portò via, probabilmente ancora troppo presto, Don Vincenzo Labriola all’età di 73 anni. Assieme a lui in quella terribile serata nei pressi di Bologna del 9 novembre del 2006 di ritorno da un periodo di ritiro spirituale, morirono anche altri tre sacerdoti. Ma dopo 18 anni dalla sua scomparsa il “parroco del sorriso” ha lasciato intatta la sua opera più grande e cioè i ricordi sia in chi lo amava che in chi si opponeva.
Gli episodi ed i ricordi sono tantissimi. Don Vincenzo Labriola ha avuto il merito, ad inizi anni ’60, di dare una speranza in un quartiere nascente di Andria come quello della SS. Trinità dove fu per sei anni vice parroco e fino ad allora chiamato “farwest”. Ebbe il merito di diventare punto essenziale nell’Azione Cattolica e poi di immaginare prima e di realizzare poi grazie al coinvolgimento di diversi benefattori a partire dalla famiglia Ricciardi, il bellissimo complesso di Santa Maria del Monte la chiesa ai piedi del castello federiciano. Da una chiesa tenda all’attuale struttura in pochi anni riuscendo, in un luogo lontano da comunità come Andria, Corato e Minervino, a rinverdire un vivace e sentito culto che arrivava da praticamente un millennio.
Ma poi anche centri giovanili, centri di ascolto e la creazione dal nulla dell’Oratorio della Madonna di Guadalupe con la trasformazione di un’altra chiesa in un quartiere anche in questo caso in via di espansione come il Cuore Immacolato di Maria.
Della sua opera restano tracce tangibili ancora oggi nella città di Andria. Ma quello che più resta sono decine di giovani generazioni che hanno vissuto Don Vincenzo divenuto maestro di vita e fonte vera di ispirazione.