Quali regole sono da rispettare rigorosamente e quali condotte, invece, sono da evitarsi nell’utilizzo e custodia di armi e munizioni. Prova a fare chiarezza, districandosi tra la normativa in materia di Pubblica Sicurezza, la Federazione Italiana della Caccia con le sue articolazioni regionali e provinciali dando vita a Barletta ad un confronto tra possessori di armi, esperti in legislazione venatoria e rappresentanti della Questura. L’obbligo di carattere generale è di adottare tutte le cautele necessarie per impedire che le armi finiscano nelle mani di persone non autorizzate assicurandone la custodia con esemplare diligenza nell’interesse della sicurezza pubblica.
INTERVISTA A FRANCO ACQUAVIVA (CONSULENTE LEGALE E PRESIDENTE F.I.D.C. BISCEGLIE)
L’incontro è stato utile anche per affrontare le carenze del legislatore che, ad esempio, non ha definito alcun criterio guida circa le accortezze da adottare nella custodia, lasciando al giudice la discrezionalità di stabilire se l’arma sia stata preservata o meno con diligenza. Collocare una pistola in una cassapanca, nel cassetto di un mobile o in un armadio non basta per rendere difficile che altri ne entrino in possesso. Per questo, alla luce dei recenti risvolti giurisprudenziali, è consigliabile l’utilizzo di armadi blindati, dotati di materiali resistenti e fissati a terra in maniera stabile.
INTERVISTA A FRANCO ACQUAVIVA (CONSULENTE LEGALE E PRESIDENTE F.I.D.C. BISCEGLIE)
Per acquisire il porto d’armi – spiegano dalla Questura – è necessario rispettare dei basilari requisiti di affidabilità, dimostrando una condotta personale irreprensibile, un equilibrio psicofisico, la tranquillità e trasparenza dell’ambiente familiare e sociale.
INTERVISTA A SILVIA SILVESTRIS (DIRIGENTE P.A.S. QUESTURA BAT)